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Carenze dei farmaci, Di Iorio riaccende il dibattito sul dual price

26 Giugno 2019

E’ il dual price la soluzione più incisiva al problema delle indisponibilità di medicinali che continua ad affliggere la filiera italiana del farmaco. Lo scrive il presidente di Federfarma Napoli, Michele Di Iorio, in una lettera indirizzata al Corriere della Sera per commentare il servizio che l’inserto Salute del quotidiano aveva dedicato al fenomeno delle carenze. «Con tale soluzione» spiega Di Iorio «l’Aifa attribuirebbe ai medicinali un prezzo al pubblico pari al prezzo medio europeo; quindi negozierebbe al ribasso con industrie e farmacie il valore del rimborso al Ssn, in modo da garantire la sostenibilità del bilancio pubblico. Di conseguenza, il medicinale prescritto a carico del Ssn verrà ceduto al prezzo di rimborso, quello prescritto in regime privato avrà il prezzo medio europeo».

Con la pratica del dual price, continua Di Iorio, i distributori intermedi europei e le farmacie delle altre nazioni comunitarie non avranno più interesse a importare farmaci dal mercato italiano, «perché il prezzo non sarà più conveniente in quanto allineato alla media europea»; il sistema quindi «si armonizzerebbe in maniera naturale e l’Italia annullerebbe quell’asimmetria tra domanda e offerta che tanto penalizza i suoi cittadini come dimostrato nell’inchiesta del Corriere della Sera». La reperibilità sarebbe così garantita ma senza aggravare i bilanci pubblici: chi esporta dal nostro Paese potrà continuare a farlo, ma dovrà rinunciare al vantaggio offerto dal differenziale di prezzo che contraddistingue l’Italia.

L’intervento di Di iorio sul dual price richiama la proposta lanciata qualche settimana fa da Giampiero Toselli, segretario di Federfarma Milano, nell’ambito della riflessione aperta da Federfarma Lombardia sulla remunerazione di farmacie e grossisti. Anche qui, infatti, si pensa che una delle strade da esplorare potrebbe essere quella che prevede un prezzo di vendita al pubblico allineato con quello degli altri paesi europei e un prezzo di cessione al Ssn con modalità, condivise con l’industria, tali da garantire la sua sostenibilità