La remunerazione delle farmacie rappresenta oggi un problema di stretta competenza del ministero della Salute, che dovrà risolverlo di concerto con il ministero delle Finanze e previa una necessaria intesa con le Regioni. E andrà affrontato di sicuro, perché «la farmacia è un presidio sanitario di riferimento, soprattutto nelle zone rurali, e il farmacista un professionista che ha pienamente diritto alla giusta remunerazione per il servizio che rende sul territorio». E’ quanto ha detto il sottosegretario alla Salute, Luca Coletto, nell’incontro informale avuto ieri con una delegazione composta da rappresentanti di Assofarm (il presidente Venanzio Gizzi e il segretario generale Francesco Schito) e Farmacieunite (il presidente Franco Gariboldi Muschietti e il segretario Maurizio Giacomazzi).
A riferirne una nota diffusa da Farmacie Unite, secondo la quale Coletto avrebbe perfettamente chiaro il rapporto intercorrente tra nuova remunerazione e distribuzione diretta. «In Veneto» ha ricordato il sottosegretario «abbiamo spinto sulla dpc, non solo perché offre più garanzie di controllo e trasparenza della diretta, ma anche perché può essere uno strumento di condivisione e di partecipazione di tutti i soggetti della filiera, per fare appropriatezza e garantire una spesa trasparente e controllata, guardando anche a una maggiore aderenza alle terapie».
Gariboldi Muschietti, dal canto suo, ha colto l’occasione per chiedere a Coletto un intervento che faccia chiarezza sulle regole della rappresentatività sindacale nelle trattative per il rinnovo della convenzione. «Il Sottosegretario» è il commento conclusivo del presidente di Farmacieunite «ha registrato con attenzione le istanze che gli abbiamo rappresentato e, conoscendone la concretezza e il pragmatismo, siamo certi che non mancherà di darci le risposte che chiediamo. Per parte nostra, non abbiamo potuto fare a meno di confermargli, insieme ad Assofarm, la nostra massima disponibilità a collaborare per implementare il ruolo delle farmacie come risorse della sanità territoriale, indispensabili non solo per assicurare un servizio indispensabile qual è quello farmaceutico, ma anche per garantire ai cittadini la migliore tutela possibile della loro salute».