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Convenzione, concluso il lavoro tecnico la palla passa alle Regioni

24 Settembre 2019

Si saprà l’11 ottobre se le Regioni sono disponibili ad aprire alle richieste più qualificanti della bozza di convenzione che Federfarma e Assofarm hanno presentato a luglio alla Sisac. E, nel caso, se sarà necessario sottoporre a un “tagliando” l’atto d’indirizzo che un anno fa aveva dato lo start al negoziato. E’ l’indicazione con cui giovedì scorso ha chiuso i lavori il gruppo tecnico ristretto che le parti avevano istituito a fine luglio perché desse una prima “setacciata” alla bozza messa a punto dalle farmacie. In due incontri (il 12 e il 19 settembre, cui deve seguire una riunione di verifica e sintesi ancora da calendarizzare), il gruppo ha passato al vaglio l’intero articolato per trovare una sintesi dove le discordanze erano soltanto formali e misurare invece le distanze sui temi che tengono le parti ancora lontane.

Su questi ultimi – tra i quali rimangono questioni rilevanti, come i requisiti strutturali della farmacia dei servizi – la Sisac non si è spostata dalle posizioni d’avvio e rimetterà tutto alle Regioni l’11 ottobre, data in cui la Sisac incontrerà con i tecnici del Comitato di settore-Sanità, l’organismo della Conferenza delle Regioni cui spetta il governo dei rinnovi contrattuali del personale convenzionato, per riferire e valutare con loro la piattaforma delle farmacie. Sarà lì, in sostanza, che i sindacati capiranno quanto è larga la cruna dell’ago dalla quale deve passare il rinnovo della convenzione. Un rinnovo, è stato ribadito anche nella seduta di lavoro di giovedì scorso, che dovrà comunque avvenire a “iso-risorse”, cioè senza che Ssn e Regioni debbano mettere un euro in più.