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Convenzione: ieri incontro di riavvio, il confronto riparte il 15 ottobre

25 Settembre 2020

Niente di più di una riunione tecnica che è servita a calendarizzare la ripresa della trattativa per il rinnovo della convenzione, ferma dal febbraio scorso a causa di covid. Niente di più dall’incontro di ieri tra Sisac e sindacati delle farmacie, che torneranno a rivedersi il prossimo 15 ottobre, questa volta per discutere. La scaletta che guiderà il riavvio del confronto sarà quella abbozzata sette mesi fa, nell’ultimo incontro del tavolo negoziale: si procederà speditamente sui punti della bozza di convenzione dove la convergenza tra le parti si è già concretizzata (in buona parte, gli articoli di contenuto prettamente tecnico), si lascerà a un secondo momento il confronto sui capitoli più “spinosi” e politici, a partire dalla distribuzione diretta-dpc.

Nei giorni passati, il presidente nazionale di Federfarma Marco Cossolo aveva spiegato di voler affrontare questi temi direttamente con le Regioni, ma l’indicazione va letta come una metafora perché la procedura codificata dei rinnovi negoziali non consente “aggiramenti” di questo genere: la Sisac tratta per conto delle Regioni sulla base di un mandato che elenca già i loro desiderata, il protocollo non contempla altre strade.

Piuttosto, è vero che covid ha modificato radicalmente la contingenza e oggi le priorità di Federfarma e Assofarm non sono più quelle di febbraio. E così, la richiesta di un incontro diretto con le Regioni serve non ad accelerare la chiusura della nuova convenzione, quanto piuttosto a mettere in cima all’agenda due temi che oggi stanno particolarmente a cuore ai due sindacati: riforma della remunerazione e vaccini.

Sulla remunerazione, in particolare, Federfarma si è ormai resa conto che il sostegno del ministero della Salute alla sua causa non è risolutivo e cercherà quindi di ottenere anche l’apertura delle Regioni. Sull’antinfluenzale, invece, l’intenzione è quella di spingere i governatori allo scoperto (che dicano da quale parte stanno) sia sulle forniture per i consumi in regime privato sia sulla vaccinazione in farmacia.