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Convenzione, in Sisac incontro breve. Trattativa riparte dai primi di ottobre

6 Settembre 2024

Anche se l’ultima volta che si erano visti è stato tre anni fa, è durata molto poco la “reunion” che ieri ha rimesso Sisac e sindacati delle farmacie attorno a un tavolo per riprendere il confronto sul rinnovo della Convenzione. Un quarto d’ora appena, che la parte pubblica ha utilizzato per confermare ciò che già era stato scritto nella lettera di convocazione inviata l’8 agosto a Federfarma e Assofarm, e cioè che il Comitato di settore Regioni-Sanità (il gruppo tecnico che coordina i rinnovi delle convenzioni) ha approvato alcune integrazioni all’Atto d’indirizzo e dunque la trattativa può ripartire, con il prossimo incontro già calendarizzato per i primi di ottobre.

Che cosa però dicano in concreto queste integrazioni e quanto incidano sulle proposte formulate inizialmente dalle Regioni (che le farmacie avevano respinto senza appello già nel 2021) ancora non è dato sapere: Federfarma e Assofarm si attendevano di riceverle ieri dalla Sisac, invece non c’è stato nessun passaggio di documenti e nemmeno sarebbe stato detto se e quando arriveranno, per quanto sia logico attendersi che l’integrazione arrivi ai sindacati in tempo utile perché possano prepararsi all’incontro d’inizio ottobre.

All’incontro di ieri, in ogni caso, qualche segnale è arrivato: le Regioni, per esempio, aggiorneranno le loro proposte per recepire le novità introdotte dalla Finanziaria riguardo alla riorganizzazione della distribuzione diretta e alla revisione annuale del Pht da parte dell’Aifa. Cenni sarebbero arrivati anche riguardo alla farmacia dei servizi: non solo il Ministero ma anche le Regioni vogliono assolutamente disinnescare la protesta montante dei laboratori, probabile quindi che nell’aggiornamento del Comitato di settore ci siano anche nuove disposizioni riguardo a requisiti e organizzazione dei servizi da parte delle farmacie. Sul tema, nel 2021 la Sisac aveva assunto una posizione decisamente blanda, forse oggi potrebbe esserci un’altra sensibilità. Non resta che attendere la diffusione del documento integrativo.