Le farmacie come «veri presìdi di prossimità», protagoniste di una sanità territoriale che si rinnova per intercettare la crescente domanda di salute. È il messaggio lanciato sabato scorso dal ministro della Salute, Orazio Schillaci, e dal sottosegretario Marcello Gemmato al convegno organizzato da Fofi e Federfarma nell’ambito di Cosmofarma 2025 (Bologna, 11-13 aprile).
«Da sempre, e oggi più che mai» ha detto Schillaci «le farmacie sono veri presìdi di prossimità». In un Paese dove la popolazione invecchia e aumentano le cronicità, ha sottolineato il ministro, occorre «rafforzare la capacità di presa in carico di quei bisogni di salute che non possono più essere soddisfatti in ambito ospedaliero, ma vanno risolti sul territorio, quanto più possibile vicino al cittadino, fino ad arrivare al suo domicilio».
Il cambiamento di paradigma – ha proseguito – impone il superamento di modelli ormai obsoleti, a favore di un sistema sanitario «più funzionale e sostenibile». E in questo scenario, «il farmacista è un professionista sempre più qualificato che assiste il paziente nel suo percorso di cura», anche nella prevenzione, che per Schillaci è «un fattore strategico di sostenibilità» in una popolazione che non vuole soltanto vivere a lungo, ma vivere in buona salute.
Un riconoscimento pieno del ruolo delle farmacie arriva anche sul piano delle competenze. Il ministro ha infatti valorizzato la partecipazione delle farmacie all’iniziativa del bollino rosa-verde per la medicina di genere e ha lodato l’attività galenica, «che oggi anche i più giovani stanno riscoprendo e che sintetizza bene l’importanza di conciliare vecchie e nuove funzioni». Fondamentale, infine, anche la funzione di vigilanza delle farmacie sulle carenze di farmaco: «Svolgono un ruolo importante nel segnalare tempestivamente le indisponibilità e nel contenerle».
Di governance farmaceutica ha invece parlato il sottosegretario Gemmato, che ha definito la rete delle 20mila farmacie italiane «un patrimonio da valorizzare per migliorare le performance del sistema pubblico». L’obiettivo è «spostare quante più molecole possibili sul territorio», una strategia già avviata con le gliptine e ora in estensione alle gliflozine, con il sostegno dell’Aifa. Il fine, ha detto, è duplice: «maggiore accesso per i cittadini e maggiore sostenibilità per il sistema».
La visione del sottosegretario proietta inoltre la farmacia nel cuore dell’assistenza primaria: «Nel decreto semplificazioni» ha annunciato «stiamo portando una serie di migliorie, come la possibilità di vaccinare anche per tutti i vaccini obbligatori». E ancora: «Lo sforzo è quello di mantenere la professionalità rispetto al farmaco, ma occorre che i farmacisti vestano anche un secondo camice, quello della farmacia dei servizi». Un’evoluzione che sarà definitiva: «La farmacia dei servizi diventerà strutturale e non più una sperimentazione. Dovremo trovare un fondo a consumo da cui attingere per poter erogare prestazioni semplici».
Una trasformazione profonda, che chiama in causa visione e responsabilità. «La farmacia cambia pelle» ha concluso Gemmato «e deve spingersi verso l’aspetto professionale. Se non ha avuto paura ad affrontare il Covid, non avrà paura di affrontare l’innovazione».