Assenza dei farmacisti colmata nella Cabina di regia del Piano nazionale della cronicità, il centro di comando incaricato di coordinare gli interventi regionali e analizzarne le esperienze per mettere a confronto modelli e scelte. Nel decreto con cui a gennaio il Ministero aveva insediato il tavolo, la lista dei trenta componenti non comprendeva neanche un rappresentante della professione (e delle farmacie). Il buco è stato tappato nei giorni scorsi, con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale di un secondo decreto (datato 2 marzo) che allarga di quattro posti la Cabina di regia. «In considerazione delle sue finalità nonché dei compiti per la quale è stata istituita» recita il provvedimento «si ritiene di dover integrare la Cabina stessa con due rappresentanti della Federazione degli ordini dei farmacisti, che possano – al pari dei rappresentanti delle altre Federazioni delle professioni sanitarie, garantire il buon esito dell’attività di monitoraggio».
I due posti aggiuntivi saranno occupati da Mario Giaccone, presidente dell’Ordine dei farmacisti di Torino e componente dell’esecutivo della Federazione, e da Osvaldo Moltedo, segretario nazionale di Federfarma (che così riesce a mettere nella Cabina un proprio uomo). I restanti, invece, vanno ad altre due categorie “dimenticate” nel primo decreto, l’Ordine degli psicologi (che sarà rappresentato dal tesoriere, David Lazzari) e Senior Italia-Federanziani, al tavolo con il suo presidente Roberto Messina (che raggiunge il coordinatore di Cittadinanzattiva-Tdm, Tonino Aceti). Grazie a questa integrazione, la Fofi ottiene lo stesso numero di voti della Fnomceo, la Federazione degli ordini dei medici, che nel primo decreto si era vista riconoscere due rappresentanti.