E’ urgente avviare i progetti di pharmaceutical care che rappresentano una delle due gambe della Rete delle reti, il progetto aggregativo di Federfarma e Federfarma Servizi coordinato da Sistema farmacia Italia, la società di scopo cui partecipano “fifty-fifty” i due sindacati. E’ urgente perché altrimenti in molte Regioni le farmacie del territorio corrono il serio rischio di restare emarginate dalla deospedalizzazione delle cure, a vantaggio di medici di famiglia e infermieri. E’ l’avvertimento lanciato da Sandro Castaldo, docente all’università Bocconi di Milano e partner di Focus Management (la società che ha progettato le fondamenta della Rete delle reti) nel suo intervento alla V Convention Federfarmaco-Federfarma Servizi, organizzata il 18-19 settembre a Venezia Mestre. Ospite del convegno organizzato venerdì mattina da Federfarma Servizi per celebrare i 30 anni di vita dell’organizzazione, Castaldo ha passato in rassegna le principali evidenze emerse dal voluminoso studio condotto da Focus Management tra l’inverno e la primavera scorsa per preparare il progetto: più della metà delle Regioni che hanno approvato il Piano regionale della cronicità (a integrazione del Piano nazionale) non coinvolgono la farmacia del territorio o lo fanno solo marginalmente. E in gran parte si affidano alle Case della Salute. Segnali preoccupanti anche dalla distribuzione del farmaco: il 28% delle Regioni prevede la centralizzazione degli acquisti di farmaci e dispositivi, un meccanismo che trascina a ruota l’allargamento di distribuzione diretta e dpc. E infatti, ammonta al 76% la quota di Regioni che di recente ha previsto incrementi della diretta-per conto e di queste circa un quarto ha disposto rafforzamenti della sola distribuzione diretta.
Per ricavarsi nuovi spazi, ha detto Castaldo, occorre che le farmacie del territorio propongano servizi cognitivi di pharmaceutical care con i quali dimostrare di essere in grado di raccogliere dati validati, per l’aderenza terapeutica e il monitoraggio dei consumi. Per farlo, però, servono protocolli uguali per tutti, piattaforme uniche e regia comune, cose cioè che soltanto una rete dalle caratteristiche della “catena” può permettersi.
Ecco allora spiegato il tema portante che Federfarma Servizi ha voluto dare al suo convegno di ieri: “Aggregazione, autenticazione e accountability”, dove il primo concetto rimanda alla Rete delle reti e gli altri due ai progetti di pharmaceutical care cui sta lavorando Sistema farmacia Italia. «Siamo convinti che è proprio attraverso l’aggregazione che la farmacia italiana potrà superare difficoltà e individualismi» ha detto il presidente di Federfarma Servizi, Antonello Mirone, nel suo intervento «il recupero della professionalità resta il filo conduttore e in questa cornice si collocano i due concetti di Autenticazione e Accontability: i servizi e progetti che metteremo in campo dovranno essere certificati dalle società scientifiche e sostenersi su una delega più ampia delle farmacie, senza la quale non potremo mai passare dall’individualismo all’aggregazionismo vero». Stesse considerazioni da Alfredo Procaccini, presidente di Sistema farmacia Italia, che ha ricordato l’avvio della campagna di adesioni alla rete. «La procedura di iscrizione è già accessibile dal sito di Sfi» ha detto «abbiamo già apportato alcune semplificazioni all’iter e nei prossimi giorni ne arriveranno altre». In programma anche l’avvio di servizi di customer care: al momento non ci sono numeri verdi o info-point a disposizione delle farmacie e l’unico riferimento è il centralino di Federfarma.