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Ddl Bilancio, Schillaci: emendamenti su rideterminazione margini della filiera

22 Novembre 2024

«Abbiamo incontrato le aziende, in Parlamento ci sono proposte emendamentive per ridurre l’impatto della rideterminazione delle quote di spettanza tra industria e distribuzione». Lo ha detto ieri il ministro della Salute, Orazio Schillaci, intervenendo all’Healthcare Summit 2024, il forum sull’attualità sanitaria del Sole 24 Ore. Sotto i riflettori il ddl Bilancio attualmente all’esame delle Camere e in particolare l’articolo 57, che riduce dello 0,65% i margini sul farmaco rimborsato spettanti all’industria e incrementa della stessa misura quelli dei grossisti.

Farmindustria ed Egualia si sono subito schierate contro il provvedimento, con argomenti che all’Healthcare Summit sono stati riproposti una volta di più. «Abbiamo l’industria farmaceutica più forte al mondo, ma si vogliono togliere risorse per darle alla distribuzione» ha detto il presidente di Farmindustria Marcello Cattani, che ha ricordato anche gli effetti penalizzanti del payback.

Gli ha fatto eco Stefano Collatina, presidente di Egualia, che ha definito la riduzione delle quote di spettanza «una misura controproducente e pericolosa». «Se i farmaci equivalenti e biosimilari dovessero sparire, il sistema dell’assistenza farmaceutica rischierebbe il collasso», ha avvertito. Collatina ha chiesto interventi immediati a sostegno delle aziende che operano su prodotti essenziali ma a basso margine, sottolineando come il payback, in alcuni casi, incida per il 18% del fatturato, creando squilibri insostenibili.

Sul payback dei dispositivi medici, il ministro Schillaci ha riconosciuto che si tratta di «una norma sbagliata, ereditata dal passato», promettendo di limitare i danni e di sostenere le imprese più colpite. Per quanto riguarda le liste d’attesa, altro tema chiave, Schillaci ha illustrato i progressi nell’attuazione dei decreti attuativi e il lancio, a febbraio, di una piattaforma nazionale per monitorare i tempi di attesa e migliorare l’efficienza dei Cup, includendo anche il privato accreditato.

In un contesto di risorse sanitarie limitate, il ministro ha fissato come obiettivo un rapporto spesa sanitaria/Pil al 7%, pur riconoscendo che questo traguardo dipende dall’andamento economico. La sanità del futuro, ha detto, «richiede non solo più fondi, ma una maggiore attenzione a come vengono spesi, con un focus sulla prevenzione e sull’invecchiamento della popolazione».

Nel complesso, i rappresentanti della filiera farmaceutica chiedono una revisione profonda delle politiche sanitarie e farmaceutiche. «Non possiamo accettare interventi che penalizzano l’innovazione e la sostenibilità», ha concluso Cattani.