L’abrogazione del patent linkage, che impedisce di classificare un generico tra i farmaci rimborsati prima che scada il brevetto della specialità di riferimento, «non avrà alcun effetto negativo sulla durata della protezione brevettuale e non determinerà alcuna crescita del contenzioso». Lo ha detto il presidente di Egualia, Enrique Häusermann, durante l’audizione organizzata ieri dalla commissione Industria del Senato nell’ambito dell’esame della Legge annuale per la concorrenza. Il ddl cancella l’articolo 11 della legge Balduzzi (189/ 2012) sul patent linkage, una norma – ricorda Egualia – contro la quale si è più volte espressa anche l’Antitrust per la sua incongruenza con il diritto europeo.
«Questa norma» ha spiegato Häusermann «favorisce condotte ostruzionistiche da parte delle società titolari di brevetto e ha effetti potenzialmente lesivi per la salute pubblica, perché arreca al Ssn una maggiore spesa quotata finora in oltre 220 milioni di euro. Rimuovere il patent linkage consentirebbe alle imprese di espletare precocemente tutte le procedure negoziali per la classificazione tra i farmaci rimborsati senza ledere in alcun modo la tutela brevettuale».
Dunque, ha continuato il presidente di Egualia, «l’abolizione del patent linkage non lede in alcun modo la garanzia della tutela brevettuale e soprattutto non comporta attenuazioni della responsabilità giuridica dell’azienda responsabile dell’immissione sul mercato del farmaco equivalente, che sarà l’unica a rispondere di eventuali violazioni. In sostanza, l’abrogazione di questa norma non determinerà in alcun modo l’ingresso di una valanga di nuovi generici prima della scadenza brevettuale».