Cambiano i meccanismi per il ripiano della spesa farmaceutica da acquisti diretti e la notizia lambisce anche le farmacie del territorio, dato che la spesa convenzionata rappresenta un vaso comunicante con l’altra. La novità arriva dal cosiddetto Decreto Fiscale 2025, uno dei testi che ritualmente accompagnano la Manovra per il nuovo anno.
All’articolo 9-quater, il decreto raccoglie le istanze di alcune Regioni e stabilisce che entro ogni 31 ottobre l’Aifa stabilisce la quota del ripiano sulla spesa farmaceutica dell’anno precedente a carico delle aziende produttrici ripartendola tra le Regioni per il 50% secondo il criterio pro capite e per l’altro 50% in proporzione ai rispettivi superamenti dei tetti di spesa.
La norma, in sintesi, riscrive l’articolo 1, comma 580, della legge 145/2018: «Le aziende farmaceutiche» recita la disposizione «ripianano il 50% dell’eventuale superamento di ogni tetto della spesa farmaceutica per acquisti diretti. Il restante 50% è a carico delle sole regioni nelle quali è superato il relativo tetto di spesa, in proporzione ai rispettivi superamenti». L’Aifa, continua il comma, «determina entro il 31 ottobre dell’anno successivo a quello di riferimento la quota di ripiano attribuita a ogni azienda farmaceutica, ripartita per ciascuna regione secondo il criterio procapite (popolazione, ndr)».
Con le modifiche apportate dal Decreto Fiscale, in sostanza, le somme erogate dalle aziende a titolo di ripiano verranno ripartite tra le Regioni solo per metà in base al criterio procapite, mentre per l’altra metà verranno distribuite in misura proporzionale allo sfondamento di ciascuna sulla spesa per acquisti diretti. La somma che riceverà ogni Regione, specifica ancora il Decreto, non dovrà essere superiore al 70% e inferiore al 30% dello sforamento effettivamente registrato.
Come si ricorderà, la norma era stata richiesta da alcune Regioni, in testa l’Abruzzo del governatore Marsilio, per smussare le disparità che a loro dire generava il sistema precedente: «Dal 2019» aveva detto Marsilio «il sistema di ripartizione dei rimborsi per lo sforamento della spesa farmaceutica penalizza le Regioni che superano il tetto, beneficiando invece quelle che non avrebbero diritto ad alcun rimborso ma invece incamerano decine di milioni. Questo meccanismo ha comportato per la Regione Abruzzo una perdita di circa 80 milioni di euro negli ultimi quattro anni, aggravando i bilanci delle Asl».