Tornano a nuova vita i dispositivi medici preriempiti che si utilizzano nel trattamento di diabete, obesità e malattie rare. A Torino, Parma e, tra breve, Bologna parte infatti la fase pilota del progetto TakeBack: Remed, il programma di Novo Nordisk per la raccolta e il riciclo dei device iniettabili commercializzati dal gruppo internazionale.
Sono oltre un milione le “penne” preriempite che ogni anno vengono consumate dai pazienti delle tre città: finora il loro destino, una volta esaurite, era quello di finire nella spazzatura; con la campagna TakeBack Remed invece diventeranno “materie prime-seconde” per la produzione di oggetti di uso comune come lampade, sedie e altro ancora.
Daranno un contributo importante le farmacie, grazie alle intese che Novo-Nordisk ha sottoscritto con le Federfarma dei tre capoluoghi per promuovere la partecipazione degli associati: finora hanno aderito 80 farmacie a Torino e 15 a Parma (dove il comune vorrebbe coinvolgere anche le Case della salute), che si occuperanno della distribuzione delle buste per la raccolta delle penne da riciclare. I contenitori recuperati (si stima un tasso di restituzione del 25%) saranno spediti in Danimarca dove completeranno il ciclo di trasformazione. Al momento, viene riciclato l’85% del materiale che compone le penne monouso.
‘TakeBack: Reme è già stato sperimentato dal gruppo internazionale con successo in Brasile, Francia, Danimarca e Regno Unito, dove – per esempio – il riciclo ha consentito di ridurre la produzione di Co2 dei processi di smaltimento di oltre il 90%.
«Novo Nordisk lega indissolubilmente l’impegno per il miglioramento della qualità di vita delle persone con l’innovazione e la sostenibilità» commenta Marco Salvini, senior director External affairs della filiale italiana «l’obiettivo è raggiungere un impatto ambientale zero entro il 2045. Portiamo avanti in tal senso una strategia che ragiona in ottica Planetary Health. Promuoviamo la riduzione dei consumi e delle emissioni, il riciclo dei rifiuti e lo sviluppo di prodotti riutilizzabili all’interno di un’economia circolare che copre tutta la filiera dalla produzione alla distribuzione».