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Di Iorio: Credifarma rimarrà la finanziaria dei farmacisti

1 Febbraio 2018

«Credifarma rimane la finanziaria dei farmacisti. E sarà ancora più di prima una finanziaria per i farmacisti». Sono le parole con cui il presidente di Credifarma, Michele Di Iorio, rassicura i titolari di farmacia sul futuro della società dopo l’ufficializzazione del riassetto che – da qui all’estate prossima – vedrà Banca Ifis assumere il controllo della srl.

Di Iorio, tra cessione di quote e aumento di capitale Federfarma vedrà scendere la sua partecipazione dal 67,5 al 30%, mentre il nuovo socio bancario entrerà in Credifarma con il 70%. Morale, tra qualche mese la finanziaria dei farmacisti non sarà più dei farmacisti…
No, non è così: Credifarma è e rimarrà dei farmacisti. La presenza di Federfarma non si misura con il capitale, ma con le idee che metterà sul piatto.

Sì ma con catene e grandi gruppi della distribuzione che vanno in giro ad acquisire farmacie, non è un rischio mettere una società che ha linee di credito aperte con oltre duemila farmacie clienti nelle mani di una banca “laica”?
Federfarma sarà un garante attentissimo. E nei patti parasociali verranno inserite clausole che eviteranno distorsioni. Il ruolo del sindacato nella società andrà ben oltre il 30% di partecipazione: non dimentichiamo che il vero patrimonio della vecchia Credifarma è la sua reputazione, che deriva dal ruolo recitato in tanti anni di attività. La sua mission, in sostanza, non cambierà e rimarrà quella di dare un futuro ai farmacisti titolari e garantire l’indipendenza della farmacia.

Come si è arrivati a Banca Ifis? E’ stata fin dall’inizio la prima scelta o sono state valutate altre candidature?
I nostri attuali partner bancari, Unicredit e Bnp, avevano maturato da tempo la decisione di uscire dalla società, per scelte strategiche generali legate alle turbolenze che da tempo interessano il settore del credito. Ci siamo messi a cercare un nuovo socio che portasse know how ed esperienza, Banca Ifis ha dimostrato di possedere queste caratteristiche.

E la decisione di consentirle una partecipazione del 70%?
Era la richiesta. Ma come detto, Federfarma assicurerà un’azione di vigilanza che va ben oltre il 30%.

Come cambierà il cda? Oggi Federfarma schiera cinque componenti…
La tendenza generale nel mondo finanziario è quella di snellire il più possibile i consigli di amministrazione. Di certo, la presenza di Federfarma nel nuovo cda sarà rapportata alla sua partecipazione.

Un bilancio della sua presidenza?
Sono orgoglioso di avere risanato una società che sarà ancora molto utile alla categoria per lungo tempo. Abbiamo rimesso ordine nei conti e oggi Credifarma è un’azienda che chiude in utile nonostante la rarefazione dei prodotti in portafoglio, per decisioni provenienti da Banca d’Italia e dalle banche socie. Il personale, infine, ha salde motivazioni e competenze raffinate che lo rendono una risorsa indispensabile nei programmi della società.