Farmacie alla prova della rivoluzione digitale, tra e-commerce e social network. A descrivere il futuro della farmacia è una ricerca condotta dall’Università degli Studi di Milano per conto dell’azienda biofarmaceutica Dompè, presentata ieri a Cosmofarma. Dall’indagine, condotta su oltre 200 farmacisti sparsi sul territorio, emergono luci e ombre: solo la metà ha dimostrato di avere investito su una qualche forma di digitalizzazione di processo. La percentuale scende addirittura a poco più del 40% di chi ha effettivamente maturato una certa consapevolezza su strategia, tecnologie e risultati. Una digitalizzazione «ancora abbastanza occasionale e senza una vera strategia» ha spiegato la ricercatrice Laura Iacovone, dell’Università degli Studi di Milano.
Dall’indagine, in particolare, emerge che ad attirare l’attenzione sul digital, specialmente dei titolari delle farmacie (73,5%) è nel 67% dei casi la necessità di guardare al domani: per questo Facebook e WhatsApp diventano soluzioni imprescindibili, già messe in campo dal 76% e 49% delle farmacie, al fianco di canali tradizionali come la telefonata per il recall (56%) o l’sms (58%).
«Esiste una differenza d’approccio tra i titolari più giovani e gli over 50» sottolinea Iacovone «i cosiddetti millennials sanno muoversi sui social mentre i titolari più esperti pensano di più al “sodo” comprendendo però le potenzialità del nuovo. Un punto sembra infatti accomunare tutti: bisogna investire sulle risorse umane per gestire queste nuove tecnologie».
«E-commerce e digitalizzazione devono servire per espandersi, non come panacea di tutti i mali» ha detto Marco Cossolo, presidente di Federfarma nazionale «stiamo ancora parlando di mercati piccoli, 96 milioni di euro su un fatturato da 26 miliardi, anche se crescono a due cifre quindi non sono sorpreso dai dati della ricerca, in particolare sugli over50. Integrare il punto vendita con il digital è secondo me il futuro, anche se non darei solo importanza all’e-commerce, che oggi ha una incidenza minima sul fatturato. Federfarma si impegnerà per mettere a disposizione strumenti in grado di aiutare il farmacista nelle scelte».
«L’azienda farmaceutica» ha detto dal canto suo Eugenio Aringhieri, amministratore delegato di Dompè «è storicamente al fianco del farmacista e, in una logica di partnership trasparente, può contribuire a favorire lo sviluppo di una cultura sempre più digitale, imprescindibile in un presidio sanitario fondamentale e capillare sul territorio italiano. Sono convinto» ha aggiunto «che la contaminazione tecnologica porterà a una farmacia sempre più connessa, che sicuramente automatizzerà certi processi per dare spazio ad altri, più nuovi e più in linea con i bisogni del cittadino/paziente. Come azienda vogliamo essere al fianco del farmacista in questo cambiamento, per guardare insieme ad un modello sempre più integrato e digitale di vera farmacia di servizio».