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Distribuzione diretta, Assofarm: Emilia Romagna congeli accordo sulle autonomie

8 Marzo 2018

L’Emilia Romagna congeli il protocollo con il Governo sulle autonomie nella parte che tratta di distribuzione diretta, almeno fino a quando farmacie e Sisac non avranno rinnovato la Convenzione con il Ssn. E’ quanto chiede Venanzio Gizzi, presidente di Assofarm, in una lettera inviata ieri al governatore della Regione, Stefano Bonaccini: l’intesa da “parcheggiare” è il pre-accordo firmato la settimana scorsa da Governo e Regione Emilia Romagna. Nel quale, come si ricorderà, la Regione si vede riconoscere ampie autonomie in materia di doppio canale, come la potestà di «definire qualitativamente e quantitativamente le forme della distribuzione diretta dei farmaci destinati alla cura di pazienti che richiedono un controllo ricorrente, anche tramite il coinvolgimento delle farmacie di comunità», assicurare «la distribuzione diretta da parte delle Aziende sanitarie dei medicinali necessari al trattamento dei pazienti in assistenza residenziale, semiresidenziale e domiciliare» e infine «fornire direttamente i farmaci, sulla base di direttive regionali, per il periodo immediatamente successivo alla dimissione dal ricovero ospedaliero o alla visita specialistica ambulatoriale».

Come lo stesso Gizzi confermava in un’intervista a FPress dell’altro ieri, l’intesa spariglia le carte al tavolo negoziale sulla Convenzione, perché consente all’Emilia Romagna di sfilarsi da ogni intesa in materia di diretta e decidere in piena autonomia all’interno dei suoi confini. Di qui, dunque, la richiesta che Gizzi rivolge a Bonaccini perché «ogni iniziativa sul territorio riguardante i temi individuati per il rinnovo della convenzione venga sospesa e all’accordo citato non sia data attuazione relativamente alla distribuzione dei farmaci», perché i contenuti «rischiano di creare ulteriori difficoltà ai lavori del tavolo Sisac e di quello del ministero dello Sviluppo economico» sui costi della distribuzione diretta.

Intanto anche Federfarma si appresta a intervenire nei confronti della Regione per convincerla a mettere in pausa il processo avviato con la firma di quell’accordo. «Il sospetto che si trattasse in parte di un evento concepito per finalità elettorali rimane forte» osserva a FPress il presidente di Federfarma Emilia-Romagna, Achille Gallina Toschi «però non c’è dubbio che i contenuti del protocollo preoccupano anche noi. Contiamo di esporre le nostre perplessità alla giunta regionale già nei prossimi giorni, congiuntamente a Federfarma nazionale. E ribadire che la distribuzione diretta impone al Ssn costi maggiori degli altri canali distributivi e che lo sforzo di tutti dev’essere quello di andare verso una maggiore omogeneità tra le Regioni». Proprio il contrario di quello che l’Emilia Romagna potrebbe fare se il nuovo Governo confermerà e perfezionerà la pre-intesa.