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Dl Riaperture approvato, vaccinazioni in farmacia a carico degli assistiti

19 Maggio 2022

Le vaccinazioni contro covid e influenza entrano definitivamente nell’offerta della farmacia dei servizi, anche se con alcuni paletti sui quali occorreranno approfondimenti. E’ l’effetto della conversione in legge del decreto Riaperture, approvata ieri dal Senato in seconda lettura nel testo modificato dalla Camera. Tra le novità, appunto, il comma 8-bis dell’articolo 2, che aggiunge alle prestazioni della farmacia dei servizi elencate dal d.lgs 153/2009 «la somministrazione, da parte di farmacisti opportunamente formati, di vaccini anti Sars-CoV-2 e di vaccini antinfluenzali».

La platea dei destinatari, tuttavia, è delimitata. Per iniziare, il comma afferma che «la somministrazione è con oneri a carico degli assistiti», un’avvertenza che – almeno nel caso della campagna contro covid – avrà bisogno di chiarimenti: attualmente, infatti, le farmacie stanno vaccinando gratuitamente e l’articolo 12 del decreto 220/2021 assicura la copertura economica sino alla fine dell’anno. Viene quindi da pensare che dal 2023 i sei euro della prestazione professionale oggi rimborsati ai farmacisti dal Ssn passeranno a carico degli assistiti, ma occorreranno conferme.

Stesso interrogativo per la vaccinazione antiflu: dato che in questo caso non ci sono coperture già stanziate, verrebbe da ipotizzare che dalla prossima stagione influenzale chi vorrà farsi vaccinare in farmacia dovrà pagare di tasca propria l’inoculazione (sempre sei euro), sempre a fronte della somministrazione gratuita da parte di Asl e medici di famiglia. La comodità del servizio offerto dalle farmacie continuerà a convincere molti assistiti a sopportare la piccola spesa, sarà però necessario che i titolari facciano bene i conti prima di attrezzarsi per il servizio. Il decreto, infatti, specifica che le vaccinazioni andranno effettuate «in aree, locali o strutture, anche esterne, dotate di apprestamenti idonei sotto il profilo igienico-sanitario e atti a garantire la tutela della riservatezza».

Il decreto Riaperture, poi, delimita la platea dei vaccinabili in farmacia ai soli maggiorenni che già si sono sottoposti almeno una volta alla stessa profilassi: possono rivolgersi ai presidi dalla croce verde, recita il testo, soltanto «i soggetti di età non inferiore a diciotto anni, previa presentazione di documentazione comprovante la pregressa somministrazione di analoga tipologia di vaccini».

Non contempla oneri a carico dell’assistito, infine, l’altro servizio che il decreto Riaperture colloca in farmacia in pianta stabile, ossia l’effettuazione di test diagnostici che prevedono il prelievo di campione biologico a livello nasale, salivare od orofaringeo. È vero però che nel Dossier di lettura allegato al testo del decreto il Servizio studi del Senato avverte che servirebbero rassicurazioni sul fatto che dalla disposizione «non discendono oneri per il Servizio sanitario nazionale».