Nonostante le ripetute denunce di Federfarma e Aifa e i “blocchi” istituiti di conseguenza da eBay, non sembra placarsi il fenomeno delle farmacie (e parafarmacie) che utilizzano illecitamente la piattaforma per vendere farmaci. E che dovrebbero ripassarsi le regole in materia di e-commerce farmaceutico. E’ quanto si deduce dalla lettera con cui, nei giorni scorsi, l’Agenzia del farmaco ha riferito al sindacato titolari gli esiti delle ultime segnalazioni trasmesse dalla Federazione per denunciare annunci e inserzioni illegittime: «Abbiamo attivato le procedure previste nell’ambito della collaborazione in essere con la piattaforma eBay» scrive l’Aifa «che ha prontamente provveduto a rimuovere le offerte irregolari segnalate e richiamare con nota “formale” i venditori coinvolti; eBay ha inoltre utilizzato i dati e le informazioni per procedere a un aggiornamento dei propri filtri di sistema, in modo da prevenire casi futuri riguardanti la medesima tipologia di violazione».
Purtroppo l’aggiornamento non assicura l’impenetrabilità definitiva della piattaforma: già nel febbraio scorso il marketplace – su indicazione dell’Aifa – aveva ristretto le maglie dei propri filtri di controllo, ma il fatto che da Federfarma siano arrivate di recente nuove segnalazioni dimostra che il sistema non è perfetto. Il meccanismo, d’altronde, è quello dello scudo e della spada: le violazioni portate alla luce da Aifa e sindacato titolari consentono a eBay di individuare parole chiave o elementi del contenuto (le immagini, per esempio) che bloccano gli annunci in cui sono presenti. Le inserzioni che invece non li contengono riescono a passare e soltanto quando i monitoraggi periodici di Federfarma individuano questi nuovi annunci è possibile aggiornare i filtri.
Il fenomeno, in altri termini, è ben lungi dall’essere debellato ed è per questo che nella sua lettera l’Aifa rigira a Federfarma l’invito di eBay a contrastare gli illeciti non soltanto con le segnalazioni (e gli aggiornamenti dei filtri che ne conseguono) ma anche con circolari e avvisi agli associati, in cui si ricordano le regole da rispettare. E’ convinzione di tutti, infatti, che la maggior parte degli inserzionisti in camice bianco che provano a vendere farmaci sulla piattaforma lo fanno in buona fede, senza conoscere le norme vigenti in tema di e-commerce farmaceutico (a partire dalla più importante: è vietato vendere farmaci su ogni genere di marketplace, si può usare soltanto il sito ufficiale della farmacia e previa autorizzazione regionale). E’ per questo, così, che nella circolare con cui il sindacato titolari ha diffuso la lettera dell’Aifa, viene anche riportato il link al vademecum sull’e-commerce che la Federazione aveva realizzato nel giugno 2016 d’intesa con il ministero della Salute. Una rilettura, è il suggerimento implicito, non fa mai male.