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Egualia, sulle gare di acquisto servono linee guida nazionali

30 Ottobre 2021

Le gare regionali per l’acquisto di farmaci devono fare riferimento a linee guida nazionali che siano ispirate alle best practice del momento, «replicabili su tutto il territorio nazionale». Lo ha detto Massimiliano Rocchi, vicepresidente di Egualia, l’associazione dei produttori di farmaci generici, nel suo intervento al XXI Congresso nazionale della Fare, la Federazione degli economi e provveditori sanitari. «La continua erosione dei prezzi derivante da gare che cercano il prezzo più basso» ha detto «possono anche garantire un controllo di breve periodo della spesa ospedaliera, ma rischiano di far fuoriuscire dal mercato molte imprese, soprattutto Pmi, con ricadute sulla concorrenzialità e incognite sull’affidabilità delle forniture».

Di qui la richiesta che Fare e Sifo, la società scientifica dei farmacisti ospedalieri, «mettano mano a linee guida nazionali condivise con Regioni e industria per la stesura dei capitolati di gara». I modelli adottati finora, ha avvertito Rocchi, «lasciano intravedere enormi rischi in un futuro non molto lontano, quando scadranno nuovi brevetti di farmaci destinati a malattie gravi come la Lenalidomide (immunomodulante per il trattamento del mieloma multiplo) o il Fingolimod (immunosoppressivo utilizzato nel trattamento della sclerosi multipla). Trattamenti, cioè, per i quali sarà indispensabile poter contare sulla certezza della continuità e stabilità delle forniture».

Occorre quindi che nelle valutazioni si parta dalla corretta individuazione dei fabbisogni, che si traduce in una minore variabilità della domanda e delle gare connesse, con riflessi sull’intera catena del valore. «È però altrettanto urgente» ha continuato Rocchi «avviare il passaggio al criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, che tiene conto di altri elementi qualitativi. Tra questi potrebbero figurare la disponibilità di più specialità medicinali; la maturità o meno del mercato di riferimento; la disponibilità di dispositivi per la somministrazione. Questo consentirebbe una competizione equilibrata su più parametri, con l’obiettivo di fornire il miglior servizio ai pazienti e al Servizio sanitario nazionale».