Ha lasciato conferme e dubbi la prova generale del voto elettronico effettuata ieri da Federfarma in vista della “tele-assemblea” elettiva di domani. La simulazione è servita a mettere alla prova le piattaforme digitali che assicureranno discussione e voto a distanza dei delegati (Socialfarma per i collegamenti audio-video ed Eligo per la votazione) così come l’operatività concreta, ossia accessi, procedure elettorali eccetera. E il bilancio finale è una pagella con sufficienze piene e alcune ombre.
Le piattaforme, è il giudizio che arriva dai delegati ai quali FPress ha chiesto un parere, non hanno dato problemi: la procedura di voto è estremamente semplice (ed è resa ancora più semplice dall’assenza di candidature plurime), basta mettere un check sulle caselle che compaiono accanto ai nomi ed è fatta. Stabile anche il collegamento in videoconferenza, sebbene la simulazione abbia fatto capire che per evitare conflitti audio sarebbe opportuno che i delegati tenessero il microfono spento per aprirlo soltanto quando devono parlare (al riguardo, nel corso della prova di ieri c’è stato anche un divertente fuori campo, stile Striscia la Notizia).
Le criticità, che si traducono in altrettante incognite proiettate sul voto di domani, discendono in gran parte dall’inesperienza di parecchi delegati con tecnologie multimediali, connessioni, registrazioni e attività da remoto. Ci sono stati casi di persone che risultavano collegate due volte, perché avevano fatto l’accesso con lo smartphone e il cellulare; altri che si sono collegati soltanto a Eligo ma non a Socialfarma (e quindi non hanno potuto seguire la simulazione dei lavori assembleari); altri ancora che erano in diretta audio-video ma non avevano rinnovato l’accesso alla piattaforma di voto (che si disconnette a cadenza oraria per motivi di sicurezza) e quindi non hanno espresso preferenze.
Niente più che contrattempi, non c’è dubbio: la simulazione, in fondo, doveva servire anche per fare esperienza. Ed è forse qui che scatta l’incognita forse più consistente: ieri, infatti, hanno votato (per finta, su nomi di fantasia) soltanto 98 delegati, meno della metà di quelli che domani dovrebbero partecipare da remoto all’assemblea elettiva. Il rischio, in sostanza, è che quando ci sarà da fare sul serio molti di coloro che hanno saltato la prova di ieri incorrano negli stessi errori, per quanto tutti concordino nel dire che l’uso delle due piattaforme è semplice e immediato (per chi ha dimestichezza con internet e videochat, ovviamente). Non a caso, ieri pomeriggio Federfarma ha ridistribuito un vademecum con le indicazioni per partecipare al voto e istruzioni particolareggiate che sembrano scaturire dall’esperienza di ieri.
Si vedrà. Intanto all’elenco delle rappresentanze territoriali della Federazione che domani non parteciperanno all’assemblea elettiva si aggiunge anche Federfarma Pisa. A comunicarlo una lettera inviata sabato scorso dall’associazione provinciale ai vertici nazionali e regionali del sindacato: «Tenuto conto delle modalità della convocazione e delle pratiche elettorali e di voto» recita la nota «il consiglio di Federfarma Pisa ha deciso all’unanimità che i propri rappresentanti non parteciperanno al voto previsto per l’11 giugno».