Non è con la dpc che le farmacie riusciranno a riportare l’innovazione sul territorio, perché se il farmaco non è acquistato e gestito la dispensazione si riduce a una mera funzione logistica. Lo ha detto Nello Martini, presidente della Fondazione ReS, intervenendo ieri al convegno su “curare e prendersi cura” organizzato a Roma da Apoteca Natura, il network di Aboca che riunisce circa mille farmacie indipendenti tra Italia, Spagna e Portogallo.
«La distribuzione per conto separa la dispensazione dalla professione» ha affermato, ripetendo un concetto già espresso in altre occasioni «di conseguenza si apre la porta alla possibilità che anche altri soggetti possano farsi carico dell’atto distributivo. Per essere chiari, si rischia di aprire la porta alla “Farmacia Amazon”». Per riportare l’innovazione in farmacia, invece, serve «un passaggio strategico, come la remunerazione: i farmaci di oggi, appartenenti alla generazione biotech e non più a quella della chimica di sintesi, hanno prezzi che rendono insostenibile il ricorso al sistema dei margini».
Martini poi ha esortato le farmacie a non perdere il treno della telemedicina: «L’Agenas ha gettato le basi della Piattaforma nazionale, una sorta di “ciabatta” alla quale poi i soggetti interessati dovranno collegarsi attaccando le loro “prese”». Occorre quindi, ha detto Martini a FPress «che le farmacie riescano ad avere un collegamento a questa ciabatta, altrimenti non entrano nel sistema».