Oltre un anno di sensibilizzazione ha dato i suoi frutti: la campagna “Non mi scadere sui farmaci”, promossa da Assosalute-Federchimica, ha raggiunto 9 milioni di italiani e ha rafforzato il ruolo delle farmacie come punto di riferimento per il corretto smaltimento dei medicinali scaduti. Più di un cittadino su cinque, infatti, si è rivolto al farmacista per ricevere informazioni su come smaltire correttamente i farmaci, un segnale che conferma il ruolo centrale della farmacia nella tutela della salute pubblica e dell’ambiente.
L’iniziativa, sviluppata in collaborazione con Kiwi part of Uniting e monitorata dall’Istituto di ricerca The Fool, ha evidenziato un netto miglioramento nelle abitudini degli italiani: il 79% di chi ha visto la campagna ha dichiarato di aver modificato il proprio comportamento adottando pratiche più sostenibili. I contenitori dedicati nelle farmacie si confermano il canale principale per lo smaltimento, anche se la campagna ha contribuito ad aumentare del 10% l’utilizzo delle isole ecologiche, segno di una maggiore attenzione generale.
Nel 2023, una ricerca condotta con Ipsos aveva rivelato una diffusa mancanza di conoscenza sulle corrette modalità di smaltimento: solo il 49% degli italiani era a conoscenza dell’esistenza dei contenitori dedicati, mentre il 47% sapeva che le farmacie potevano ricevere i farmaci scaduti. Tuttavia, oltre il 70% non ne conosceva le modalità precise. Una persona su quattro gettava l’intera confezione senza separare blister e scatola, mentre molti smaltivano erroneamente i medicinali liquidi nella plastica o nel vetro, dopo averne svuotato il contenuto nel lavandino.
Con un’ampia diffusione sui social media, la campagna ha cercato di colmare questa lacuna informativa, portando a risultati significativi: il 72% degli intervistati ha trovato il messaggio chiaro ed efficace, con un picco di apprezzamento del 98% tra gli over 55. Il passaparola si è rivelato un elemento chiave nella diffusione della consapevolezza, con il 71% dei partecipanti che ha condiviso le informazioni ricevute.
Oltre alla maggiore attenzione nel conferire i farmaci nei contenitori dedicati, il 34% degli italiani ha iniziato a separare correttamente il confezionamento primario (blister e flaconi) dalla scatola esterna. Inoltre, il 48% ha scoperto che le isole ecologiche offrono un’alternativa di smaltimento.
Nonostante i progressi, permangono criticità, in particolare tra i giovani di età compresa tra i 18 e i 24 anni, la fascia meno informata: solo il 50% di loro adotta correttamente le pratiche di smaltimento. Anche la disponibilità e la prossimità dei contenitori restano un tema centrale per incentivare comportamenti più virtuosi.
«I dati di chiusura dimostrano che la campagna ha contribuito a un primo passo verso una maggiore consapevolezza ambientale, anche quando si parla di farmaci» commenta Michele Albero, presidente di Assosalute «tuttavia, affinché queste nuove abitudini diventino consolidate, è necessario un impegno continuativo in termini di informazione ed educazione, che copra l’intero ciclo di vita del farmaco: dall’acquisto consapevole alla corretta conservazione, fino a uno smaltimento rispettoso delle regole e dell’ambiente».