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Farmacia dei servizi, Gemmato: leva per la deospedalizzazione

21 Settembre 2023

«La farmacia dei servizi è uno strumento integrativo nel quadro delle cure primarie e di sostegno alla deospedalizzazione della sanità. Il ruolo del farmacista sta evolvendo verso nuove attività ancora più estese di natura strutturale, diventando sempre più fondamentale presidio di prossimità per le vaccinazioni, i test diagnostici, attività di screening, dispensazione di nuovi e sempre più complessi farmaci». Lo ha detto Marcello Gemmato, sottosegretario alla Salute, intervenendo ieri all’incontro promosso a Roma dalla rivista di politica sanitaria Italian Health Policy Brief in collaborazione con Fofi e Federfarma per parlare di farmacia dei servizi.

«Vorrei che in futuro» ha detto il presidente della Fofi, Andrea Mandelli «non si parlasse più di farmacia dei servizi ma di “nuova farmacia”, quella in cui il cittadino sa di poter trovare una risposta ai suoi problemi e bisogni». Durante la pandemia, ha ricordato Andrea Cicconetti, presidente Federfarma Roma, i farmacisti hanno consentito con screening, test e vaccinazioni di «condurre una vita quasi normale e usufruire di terapie  farmacologiche e prestazioni che all’epoca era difficile fare»

Oggi, ha osservato dal canto suo Maria Diana Naturale, ricercatrice dell’Altems, la farmacia «è un hub multifunzionale presidiato da un professionista altamente qualificato che svolge un ruolo importante per il servizio sanitario nella costante promozione della salute». E quasi l’80% dei cittadini, dice una ricerca condotta da Ipsos per Fofi, ha molta fiducia dell’operato dei farmacisti.

La farmacia, ha osservato Carlo Signorelli, presidente del Gruppo consultivo nazionale sulle vaccinazioni, potrebbe quindi aiutare «in futuro al raggiungimento degli obiettivi di copertura vaccinale, soprattutto in quelle fasce di popolazione e per quei vaccini dove le coperture non sono ottimali o in calo». Ne è convinto anche Silvestro Scotti, segretario nazionale medici di famiglia Fimmg: «L’integrazione tra professionisti, in particolare tra medici di medicina generale e farmacisti, deve realizzarsi con modelli che favoriscano dialogo e collaborazione comune su cui raggiungere gli obiettivi sfidanti di una nuova assistenza territoriale».

Ecco allora la proposta di Marco Cossolo, presidente di Federfarma, per «ampliare l’offerta dei vaccini somministrabili in farmacia includendo, per esempio, Hpv, Herpes zoster e anti-pneumococco, al fine di raggiungere gli obiettivi del Piano nazionale entro tre anni». Concordano i cardiologi. «Abbiamo bisogno» ha detto Pasquale Perrone Filardi, presidente della Società italiana cardiologia «di ampliare il network vaccinale proprio tenendo conto della popolazione con rischio o con patologie cardiovascolari. Dunque un’alleanza tra cardiologi, e in generale tra medici e farmacisti, è essenziale alla luce degli scenari epidemiologici in crescita presenti e futuri delle malattie cardiovascolari e del ruolo del territorio».