Dopo una trattativa serrata e intensa, arriva la firma di Assofarm e sindacati confederali sul nuovo contratto nazionale degli oltre 2mila addetti delle farmacie comunali. L’accordo, che arriva a sette anni dalla scadenza del precedente, rimarrà in vigore fino al dicembre 2024 e riconosce un aumento di 113 euro a regime per il 1° livello medio (con riparametrazione per gli altri) erogati in tre tranche: 80 euro a luglio 2022, 18 euro a luglio 2023 e 15 euro a luglio 2024. A titolo di una tantum, viene riconosciuto un importo di 500 euro (sempre al 1° livello medio) a titolo di vacanza contrattuale, da erogare in due tranche nel luglio 2022 e nel gennaio 2023. Aggiornate anche le indennità riconosciute ai quadri aziendali.
Sul welfare l’intesa prevede, con decorrenza primo luglio 2022, un incremento dello 0,5% del contributo a carico del datore di lavoro (che sale così all’1,5%) in caso di adesione del dipendente al fondo di previdenza complementare Previambiente.
«È stato un percorso lungo e non privo di difficoltà» commenta il presidente di Assofarm, Venanzio Gizzi «ma alla fine ci siamo dotati di uno strumento indispensabile per costruire una moderna farmacia dei servizi, capace di contribuire concretamente al rilancio della sanità territoriale italiana. Ringrazio di cuore la nostra delegazione sindacale per l’enorme impegno profuso, ma sono grato anche ai sindacati dei nostri farmacisti, che pure nei momenti più duri del confronto hanno sempre condiviso con noi l’obiettivo di offrire una farmacia di eccellenza alle nostre comunità locali».
Il rinnovo del contratto, osservano dal canto loro Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs è «un atto dovuto a una categoria di lavoratrici e lavoratori che hanno offerto un contributo enorme nei lunghi mesi della pandemia. Gli aumenti economici concordati sbloccano una situazione ferma da troppi anni dando sollievo ai salari penalizzati dall’aumento dell’inflazione. L’articolato normativo sul secondo livello di contrattazione, inoltre, potenzia il valore della contrattazione aziendale rafforzando così il ruolo delle rappresentanze sindacali e delle organizzazioni sindacali territoriali nella ricerca di soluzioni condivise e partecipate».