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Farmacisti tra le categorie premiate per l’impegno nella pandemia

4 Giugno 2020

C’è anche un farmacista tra i 57 nomi premiati ieri dal Capo dello Stato, Sergio Mattarella, con l’onorificenza di Cavaliere al merito della Repubblica. Si tratta di Giuseppe Maestri, titolare piacentino con farmacia a Codogno, il comune del lodigiano dove a fine febbraio è stata istituita la prima zona rossa. Il paziente 1 era di queste parti e la dura battaglia contro il coronavirus che è partita da questo punto della Lombardia è il filo rosso che unisce le 57 onorificenze: come lo stesso Mattarella aveva spiegato l’altro ieri durante la sua visita a Codogno, questi premi vogliono essere un riconoscimento «all’impegno corale» del Paese e delle sue professioni in questa pandemia.

La presenza di un farmacista tra gli “insigniti”, dunque, va letta come un tributo alla categoria nel suo insieme, come d’altronde si desume dall’elenco degli altri premiati: medici, preti, infermieri (la dottoressa accasciata sulla tastiera nella celebre foto che ha fatto il giro del mondo), operatori del 118, ricercatori (il team dello Spallanzani di Roma che ha isolato il virus), carabinieri, Alpini della Protezione civile, volontari della Croce rossa, ingegneri che hanno inventato nuovi dispositivi, cassiere di supermercato che si sono distinte nella beneficienza e docenti che hanno continuato a fare lezione a distanza benché malati, tanti altri ancora.

E c’è Maestri, che ha scoperto di essere diventato Cavaliere soltanto quando sono arrivate le comunicazioni ufficiali. Perché nella scelta dei nomi (che per legge propone il Governo) non sono stati consultati né il comune di Codogno né Federfarma. «E’ stata una sorpresa inaspettata» conferma a FPress «sono felicissimo ma ritengo di non meritarla perché ho soltanto fatto il mio lavoro, con lo stesso spirito di sacrificio dimostrato in questi due mesi dai miei colleghi di tutta Italia». L’onorificenza, in altri termini, non è al singolo ma a un’intera categoria. «Accetto questo premio soltanto per poterlo condividere con i collaboratori e tutti i farmacisti italiani» conferma Maestri «è evidente che con queste 57 onorificenze la presidenza della Repubblica ha voluto dare un riconoscimento a tutte le categorie che hanno profuso uno sforzo particolare per la collettività. Tutti noi farmacisti ci siamo messi fin dal primo giorno sulla linea del fronte, pagando un tributo pesante in vittime ma anche in stress, tensioni e fatica. Sono orgoglioso del premio che è stato conferito alla categoria di cui faccio parte».

«Solo chi è stato al banco a fronteggiare questa epidemia» è il commento di Dario Castelli e Adriana Botti, referenti di Federfarma per il lodigiano «può capire l’importanza di un riconoscimento così prezioso, un gesto simbolico che nasce dalla concretezza del nostro lavoro quotidiano al servizio della comunità. Tutti i farmacisti della provincia hanno svolto in questi tre mesi un lavoro straordinario, con una dedizione impareggiabile e a costo di fatiche e sacrifici personali pesantissimi: l’onorificenza concessa dal Capo dello Stato è idealmente rivolta a loro nessuno escluso».