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Fatturato Ssn, Federfarma tenta lo sfondamento e manda avanti le farmacie

10 Febbraio 2018

Di fronte al parere del ministero della Salute sul fatturato Ssn la maggioranza delle Regioni ha fatto muro, tipo squadra di rugby (al momento risulta un solo adeguamento, quello della Calabria, e ancora parziale). E allora Federfarma tenta lo sfondamento al centro, mandando avanti un pacchetto di mischia formato dalle farmacie del territorio. E’ il senso della circolare inviata ieri dalla Federazione alle sue associate, in cui istruisce i farmacisti titolari affinché compilino le prossime dcr nelle modalità indicate dal Ministero. E cioè calcolando il fatturato Ssn al netto di iva, ticket (fisso e differenza sulla quota di rimborso dell’equivalente), sconto, dpc e integrativa.

Alla dcr così redatta, prosegue il sindacato, sarà opportuno allegare una breve dichiarazione a mo’ d’avvertimento formale, tipo «questa farmacia ha effettuato il computo del fatturato in regime di Servizio sanitario nazionale, di cui alle leggi 662/1996 e 122/2010, seguendo le indicazioni fornite dal ministero della Salute con circolare 305-P-22-01-2018».

Basterà perché gli uffici farmaceutici regionali chinino tutti il capo deferenti? Neanche la Federazione ne è convinta, tant’è vero che nella circolare avverte subito a ruota: «nell’ipotesi in cui le Asl, disattendendo le indicazioni ministeriali, non pagassero quanto richiesto, Federfarma è a disposizione per coordinare eventuali contenziosi». E a tal fine, la raccomandazione rivolta alle farmacie è quella di «evitare azioni autonome al di fuori di tale coordinamento».

Linea dura insomma, con un rischio di escalation legale quanto mai concreto. Perché il documento che nelle settimane scorse era arrivato dal Ministero (su sollecitazione della stessa Federfarma) è soltanto un parere, che nel sistema gerarchico delle fonti del diritto sta all’ultimo gradino, se non ancora più in basso. E poi, non va dimenticato che a breve dal Mef potrebbe arrivare un controparere, richiesto dagli uffici farmaceutici delle Regioni.

E’ forse per questo che la Federazione cerca lo scontro in modo da giungere velocemente alla battaglia decisiva con le Regioni? Può darsi, e può anche darsi che a conti fatti si riveli la strategia giusta. Stupisce però che a imboccarla sia una presidenza che in campagna elettorale aveva spesso sostenuto la necessità di cercare il dialogo con le Regioni, rimproverando a chi c’era prima di aver lacerato i rapporti tra queste e il sindacato titolari. Strano modo per cercare di ricucire.