Non c’è alcuna tregua tra Regioni e farmacie del territorio sul parere del Ministero in materia di fatturato Ssn. Dopo la prova di forza tentata il mese scorso da Federfarma, che aveva dato ai titolari indicazioni perché inviassero alle Asl le dcr compilate secondo le istruzioni della Salute, sembrava che tra le parti fosse calata una sorta di cessate il fuoco, per dare tempo a Regioni e Governo di chiarirsi. E invece no: le posizioni restano immutate e le farmacie che hanno presentato distinte redatte in modo diverso dall’usuale si vedranno imputare gli «eventuali addebiti» derivanti da un errato conteggio dei fatturati. Lo ha scritto a chiare lettere l’Emilia Romagna nella circolare inviata venerdì scorso alle Asl della regione e alle associazioni dei titolari per sgombrare il campo dagli equivoci dei giorni precedenti: il servizio farmaceutico regionale non accetterà “con riserva” le dcr compilate in modo errato, perché il fronte dei governatori non intende recedere dalla linea già formulata all’indomani dell’intervento del Ministero.
In apparenza la circolare dell’Emilia Romagna si rivolge soltanto alle aziende sanitarie del suo territorio, in realtà toni e contenuti esprimono una posizione che accomuna tutte le amministrazioni regionali. E che il coordinatore della Commissione salute, il piemontese Antonio Saitta, «ha già rappresentato all’Ufficio legislativo del ministero della Salute, all’Ufficio legislativo e alla Ragioneria generale dello Stato del ministero delle Finanze». Due, secondo le informazioni raccolte da FPress, le obiezioni che i governatori muoverebbero al parere della Salute: innanzitutto l’inconsistenza dell’impianto, che sostiene la tesi di partenza (fatturato Ssn da calcolare al “netto di tutto”, cioè detratti iva, sconti, ticket, dpc e integrativa) attraverso una rassegna di sentenze incompleta e lacunosa; secondo, «l’applicazione del parere richiederebbe la definizione e il riconoscimento di una correlata copertura economico-finanziaria», perché l’eventuale recepimento del parere aprirebbe un contenzioso sul pregresso che rischierebbe di far saltare i conti del Ssn.
E’ su queste considerazioni, dunque, che le amministrazioni sono disponibili a un confronto con il Governo nella prima seduta utile della Conferenza Stato-Regioni (forse la prossima, in programma già domani, oppure una delle successive). Un confronto, però, che dovrà mantenersi su un terreno squisitamente tecnico, che miri (chiarisce ancora la circolare dell’Emilia Romagna) ad «approfondire la tematica e pervenire a una interpretazione condivisa del dettato normativo». L’indicazione è chiara: se si vuole discutere del tema, avvertono le Regioni, si riparte da ciò che dice la legge, non da quello che afferma il parere del Ministero.