Le resistenze opposte dalle Regioni al parere del ministero della Salute che, su richiesta di Federfarma, aveva chiarito le modalità di computo del fatturato Ssn verranno presto superate, occorre solo dissipare le incomprensioni sorte con l’emendamento alla Legge di Bilancio che aveva innalzato le soglie per l’accesso alle agevolazioni della 662/1996. Lo ha detto ieri all’assemblea nazionale di Federfarma il viceministro all’Economia, Enrico Morando: intervenuto nella seduta assieme ad altri esponenti della politica in vista delle elezioni di domenica prossima, Morando ha assicurato che l’intervento della Salute è perfettamente legittimo. Se le Regioni non lo hanno ancora recepito, ha proseguito, è soltanto perché temono che l’incremento di spesa conseguente non abbia copertura. E invece le risorse ci sono: l’emendamento Mandelli-D’Ambrosio Lettieri alla Manovra 2018 che aveva aggiornato le soglie della 662/96, infatti, ha anche messo sul piatto i soldi con cui coprire le uscite aggiuntive (più sono le farmacie che usufruiscono degli sconti agevolati, infatti, minori gli introiti della contribuzione e quindi maggiore la spesa netta). Basterà quindi chiarire il dettaglio con la Regione, ha concluso il viceministro, e le Regioni non avranno più motivi per opporsi al parere ministeriale. Anche se, ha avvertito, bisognerà vigilare: le risorse reperite dall’emendamento, infatti, andranno a incrementare la dotazione del Fondo sanitario nazionale per la farmaceutica, sarà dunque importante verificare che nei fatti i soldi vadano alle farmacie in difficoltà.
Il chiarimento di Morando non è irrilevante, perché è proprio al suo dicastero che – secondo alcune fonti – le Regioni si erano rivolte nelle settimane scorse per ottenere una “second opinion” rispetto al parere della Salute. In più, il viceministro conferma ciò che era già parso evidente fin dall’inizio della querelle, e cioè che l’inflessibilità delle Regioni ha motivi soltanto economici e dunque è su quel fronte che vanno rassicurate. Anche a proposito di retrottività dei nuovi conteggi. Se ne riparlerà dopo le elezioni.
