Prenotazione delle prestazioni sanitarie come visite, esami e vaccinazioni per conto degli assistiti; consultazione e alimentazione del dossier farmaceutico, per i dati di competenza; consultazione in tempo reale del foglio informativo della terapia farmacologia prescritta; verifica della terapia erogata al paziente; registrazione di allergie e reazioni avverse; valutazione dell’aderenza terapeutica tra erogato e assunto da parte dell’assistito. Sono i servizi del Fascicolo sanitario elettronico (Fse) nella nuova versione che verrà fuori dall’esteso rimaneggiamento in programma nell’ambito del Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza che per la Sanità promette abbondanti iniezioni di digitalizzazione. Il cantiere – per il quale è previsto un finanziamento di 610 milioni – si completerà in quattro anni, da qui al 2026, e l’architettura degli interventi è delineata nelle linee guida che i ministeri dell’Economia, della Salute e dell’Innovazione tecnologica hanno inviato nei giorni scorsi alla Conferenza delle Regioni.
L’enunciato da cui prende le mosse il documento, anticipato da Quotidiano Sanità, è categorico: «A oggi, il Fse non fornisce ancora una rappresentazione puntuale delle condizioni di salute dell’assistito, del contesto sociosanitario e dei piani socioassistenziali; inoltre, non è ugualmente alimentato in tutte le Regioni, limitando di molto la sua fruibilità come strumento di diagnosi, cura e prevenzione».
Gli obiettivi dell’aggiornamento, dunque, sono quelli di «creare un Fse omogeneo sul territorio nazionale, che rappresenti l’unico ed esclusivo punto di accesso per gli assistiti ai servizi del Ssn; rendere il Fse uno strumento efficace per la diagnosi e la cura, che condivida i dati clinici rilevanti tra professionisti e strutture sanitarie (sia pubbliche che private), garantisca continuità assistenziale sul territorio, sia utile alla gestione dei pazienti cronici, si integri con le farmacie nella definizione del piano terapeutico; aumentare la qualità e il volume dei dati clinici presenti nel Fse, per contribuire alla capacità di diagnosi e cura personalizzata da parte dei professionisti sanitari».
Le farmacie, secondo quanto disegnano le Linee guida ministeriali, verranno coinvolte estesamente nell’alimentazione del Fse, attraverso servizi come la prenotazione di prestazioni sanitarie (che a regime avrà per destinazione il Fse), la consultazione in tempo reale del foglio informativo della terapia, la verifica della terapia erogata al paziente, la registrazione di allergie e reazioni avverse ai farmaci, il supporto all’aderenza terapeutica. Inoltre (assieme a medici, pediatri e infermieri) potranno consultare e alimentare il dossier farmaceutico del paziente, ossia la cartella del Fse dove sono registrate prescrizioni e terapie farmaceutiche.
Ma le Linee guida definiscono anche i servizi cui potranno accedere gli assistiti attraverso il Fse. Nell’area “Le mie terapie” sarà possibile consultare le terapie farmacologiche prescritte in ambito Ssn ed extra Ssn (dossier farmaceutico) e verificare posologie e scadenze. Sempre dal Fse, inoltre, sarà possibile ricercare e selezionare la farmacia più vicina dove sono disponibili i medicinali prescritti, richiederne la consegna a domicilio, pagare i ticket in moneta digitale e infine gestire l’acquisto dei prodotti per celiaci e gli alimenti speciali per patologie specifiche.
I farmacisti titolari dovranno studiare con attenzione il documento, perché con ogni probabilità è sui servizi cui saranno chiamate le farmacie con il Fse che Federfarma si costruirà l’onorario professionale.