Le farmacie convenzionate sono parte integrante del Ssn quali presidi sanitari di rilievo, che in un’ottica di prossimità e nell’ambito della farmacia dei servizi propongono al cittadino servizi rivolti alla cronicità e alla prevenzione. «Pertanto, non sussistono motivi che impediscano l’avvio di una riflessione in merito alla vaccinazione antipneumococcica in farmacia, che andrà valutata in relazione sia alle competenze professionali sia alle modalità di somministrazione». Lo ha detto Marcello Gemmato, sottosegretario alla Salute, rispondendo ieri in commissione Affari sociali della Camera a un’interrogazione del deputato di Fi Stefano Benigni.
Le attuali raccomandazioni del Piano nazionale per la prevenzione vaccinale, ha ricordato il sottosegretario, prevedono l’offerta attiva e gratuita della vaccinazione antipneumococcica, in regime di co-somministrazione con altri vaccini come esavalente e anti-rotavirus, ai bambini al primo anno di età e agli adulti 65enni. «Inoltre, la vaccinazione è raccomandata ai soggetti ad aumentato rischio, anche al di fuori delle suddette classi di età».
Considerato dunque che «la partecipazione dei farmacisti alla campagna vaccinale rappresenta anche un passaggio importante al fine del miglioramento della sanità territoriale» ha concluso Gemmato «è nostra intenzione avviare ogni necessario approfondimento sulla vaccinazione antipneumococcica con riguardo alla possibilità che la stessa venga eseguita nelle farmacie, nel rispetto dei parametri di sicurezza e dei profili delle competenze professionali del farmacista, tenuto, inoltre, conto dell’esigenza di una specifica integrazione normativa».