Ammonta a poco più di 17,7 milioni di dosi la disponibilità complessiva di vaccini antinfluenzali per la stagione 2021-2022, ma non tutte le Regioni sono riuscite ad assicurarsi forniture sufficienti a coprire il 75% della popolazione target, come vorrebbero le linee guida internazionali. A rivelarlo l’analisi condotta dalla Fondazione Gimbe e pubblicata ieri da Sanità 24: se a livello nazionale gli acquisti si assestano sugli stessi volumi di un anno fa, quando venne vaccinato il 65,3% della popolazione anziana con un incremento di oltre dieci punti sull’anno precedente, i dati che arrivano dalle Regioni per questa stagione rivelano ancora diverse inadeguatezze.
In particolare, dice il Gimbe, sono cinque le amministrazioni le cui scorte rimangono al di sotto della copertura raccomandata: Piemonte (dosi pari al 61% della popolazione target), Molise (60%), Campania (56%), Provincia autonoma di Bolzano (52%) e Valle d’Aosta (48%). Ancora troppe, anche se va meglio dell’anno scorso quando a restare sotto le soglie minime furono nove amministrazioni.
Nelle sedici Regioni che invece sono riuscite ad assicurarsi dosi sufficienti per coprire il 75% della popolazione raccomandata (65enni e oltre, 60-64enni e 6 mesi-6 anni), avanzano per il consumo privato un numero altamente variabile di dosi: Puglia 582.917, Veneto 406.445, Emilia-Romagna 330.946, Lazio 287.451, Sicilia 281.163, Liguria 229.876, Lombardia 178.698, Friuli-Venezia Giulia 152.715, Calabria 75.286, Toscana 52.992, Umbria 35.099, Marche 32.749, Provincia autonoma di Trento 22.553, Basilicata 22.539 e Sardegna 17.739. Chiude l’Abruzzo con zero eccedenze per la fascia C, in quanto i vaccini acquistati bastano a malapena a coprire la popolazione target.
«La nostra analisi» è il commento di Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, ai numeri pubblicati da Sanità 24 «rileva da un lato un netto miglioramento nella gestione delle forniture, ma dall’altro certifica ancora difficoltà di accesso per la popolazione generale al vaccino antinfluenzale. Considerato che ancora non è possibile conoscere l’impatto delle misure anti-covid in vigore sull’andamento dell’influenza nella stagione 2021-2022, è di fondamentale importanza continuare a incrementare il numero di persone che si sottoporranno a vaccinazione antinfluenzale, con particolare attenzione verso le categorie a maggior rischio».