Aggiornamento del prontuario e revisione dei tetti di spesa. Rimangono questi i due interventi cardine della nuova governance con cui il Servizio sanitario assicurerà la sostenibilità della spesa farmaceutica pubblica. Lo ha ribadito il ministro della Salute, Giulia Grillo, nel suo intervento all’Assemblea pubblica di Farmindustria, dove politica e imprese del farmaco si sono confrontati su prospettive e problemi del comparto. «Appropriatezza prescrittiva ed efficienza del sistema sono le regole auree che indicheranno la linea» ha detto Grillo «l’Aifa sta lavorando a un documento per la revisione del Prontuario che sarà sottoposto all’attenzione dei soggetti interessati, l’aggiornamento servirà a risolvere le differenze di prezzo che evidenziano alcuni farmaci e che non trovano giustificazione nel loro valore terapeutico. La sostenibilità della “salute che verrà” passa anche da questi aspetti».
Stesso discorso sulla revisione dei tetti di spesa: «Nel corso dei colloqui con le aziende e le Regioni» ha ricordato il Ministro «io e il mio staff siamo stati molto chiari: la revisione dovrà tener conto dei bisogni terapeutici della popolazione, della sostenibilità del sistema e delle esigenze delle imprese». Al riguardo la visione delle Regioni è chiara, come ha spiegato l’assessore alla Salute dell’Emilia Romagna, Sergio Venturi: «Occorre» ha detto «una regolazione differente dei tetti di spesa. Il tetto per gli acquisti diretti (che somma ospedaliera e distribuzione diretta-dpc, ndr) è assolutamente insufficiente e va alzato».
Ogni ragionamento sui tetti, ovviamente, dovrà partire dalla quantificazione delle risorse che la farmaceutica riceverà dall’anno prossimo, ma sul tema il ministro Grillo è stato rassicurante: «Nella Legge di Bilancio» ha detto «abbiamo aumentato il Fondo sanitario nazionale di 3,5 miliardi per i prossimi due anni. E difenderò questa cifra con tutte le mie forze, perché questo aumento è il minimo “sindacale” per la sopravvivenza del nostro Servizio sanitario. Non è in discussione nemmeno il rifinanziamento del fondo dei farmaci innovativi oncologici e innovativi non oncologici, che assieme vale un miliardo di euro». Conferme dal viceministro alle Finanze, Massimo Garavaglia: «Sulle risorse abbiamo raggiunto un limite sotto il quale non si può scendere, compatibilmente con la situazione dei conti pubblici. Semmai bisogna qualificare la spesa e il ministero della Salute con le Regioni scriveranno proprio le regole per arrivare a questo obiettivo».
Alla nuova governance del ministro Grillo gli industriali del farmaco tendono la mano. «Siamo pronti a fare la nostra parte e mettere le persone sempre più al centro» ha detto il presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi «siamo pronti a parlare di risorse, accesso alle terapie, tutela di brevetti e marchi, politica industriale». Occorre però che si ragioni in una prospettiva olistica, «che si misurino i risultati lungo tutto il percorso diagnostico-terapeutico e assistenziale, considerando anche i costi evitati grazie ai farmaci».
Nemmeno, vanno dimenticate le ragioni della politica industriale: la crescita di occupazione (+1,7%), investimenti (+7,1%), export (+4,7%) e produzione (+3,2%) registrata nel 2018 conferma che le imprese del farmaco credono nelle capacità di sviluppo dell’Italia, cui contribuiscono con la consapevolezza di rappresentare un grande patrimonio industriale di tutto il Paese. E anche i dati dei primi tre mesi 2019 indicano un ulteriore incremento per l’export (+15%) e per l’occupazione (+1%). «Siamo fiduciosi» ha concluso Scaccabarozzi «la nostra industria dà forza all’intera economia, con il più alto incremento dell’occupazione, degli investimenti, dell’export e della produzione degli ultimi anni. Diamo lavoro di qualità in particolare ai giovani e alle donne. Siamo un hub produttivo in Europa e un pilastro importante per la Ricerca».