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Igienizzanti, Bandi: la burocrazia non teme neanche il coronavirus

22 Aprile 2020

Continuano a non convincere le disposizioni del ministero della Salute che prescrivono per i disinfettanti mani efficaci contro il coronavirus una percentuale di etanolo non inferiore al 70%. E bene ha fatto Federfarma nazionale a chiedere chiarimenti allo stesso dicastero, che ora dovrà documentare con evidenze scientifiche adeguate le proprie indicazioni. Lo dice a FPress Manuela Bandi, direttore della Fondazione Muralti (l’ente di Federfarma Milano che gestisce la formazione degli iscritti), una dei tanti titolari di farmacia che all’uscita delle indicazioni ministeriali erano rimasti perplessi.

Lunedì 20 aprile Federfarma ha inviato una lettera al Ministero nella quale chiede di motivare con evidenze scientifiche le indicazioni sui detergenti mani pubblicate sul suo sito il 9 aprile e riprese dalla Federazione il 16. Quale valutazione dà delle deduzioni del sindacato?
Direi che riassumono tutti i dubbi di chi, tra i farmacisti, aveva letto quelle disposizioni. E sono parecchi.

Per esempio?
Innanzitutto non si comprendono le basi scientifiche: la legge dice che per le preparazioni galeniche occorre fare riferimento alle farmacopee dei Paesi Ue, l’unica che tratta di soluzioni disinfettanti in gel è quella britannica e le preparazioni con etanolo al 60 e al 70% sono quelle supportate dalle maggiori evidenze scientifiche. L’uscita del Ministero, quindi, rimane incomprensibile. Anche perché, a quanto mi risulta, non arriva dalla Direzione che è competente in materia.

Verrebbe da obiettare che comunque l’etanolo al 70% è meglio di 60…
Però così ci troviamo sotto il fuoco incrociato della burocrazia: sotto il 70%, dice il Ministero, non si possono attribuire ai prodotti proprietà anti-covid. Ma sopra si colloca la categoria dei biocidi, che necessita della registrazione ministeriale.

Insomma, neanche il coronavirus riesce a fare paura alla burocrazia…
Infatti. E intanto, le farmacie che nelle settimane scorse avevano acquistato le materie prime e realizzato preparazioni in gel con alcol etilico tra il 60 e il 70% – attenendosi scrupolosamente alla Farmacopea inglese – ora non riescono più a vendere perché nessuno ha bisogno di detergenti che formalmente non sono anti-covid. E per di più devono spiegare ai loro clienti perché pochi giorni prima quegli stessi prodotti erano invece efficaci.

In questo momento, non sono cose che dovrebbero accadere…
C’è già sufficiente incertezza, servirebbe che le autorità mantenessero regole stabili e chiare perché tutti facciano il proprio lavoro e contribuiscano ai bisogni della popolazione. Le farmacie sono già state colpite duramente dall’emergenza e dalle misure di contenimento, la burocrazia dovrebbe prendersi un lungo periodo di riposo.