filiera

Napoli, se il centro vaccini non chiama è il farmacista a portare il paziente

20 Marzo 2021

Aspettava da un paio di mesi di essere vaccinato contro covid, ci ha pensato il suo farmacista a portarlo da casa al centro vaccinale per la somministrazione. E’ una storia che racconta del grande cuore della professione quella che arriva da Caivano, comune di quasi 40mila abitanti della provincia di Napoli. I protagonisti sono il direttore della Farmacia Santa Caterina, Raffaele Tito (a destra nella foto), e una coppia di anziani clienti, lui 82enne con pluripatologie e difficoltà di deambulazione e lei di poco più giovane.

A gennaio la moglie si era rivolta alla farmacia per iscrivere il marito alla campagna vaccinale della Regione, con richiesta di inoculazione a casa. «Da quel momento» racconta a FPress Raffaele Tito «la coppia ha iniziato ad attendere la chiamata con crescente impazienza. Nelle ultime settimane, veniva a trovarci ogni due o tre giorni per chiedere notizie».

L’altro ieri, esasperata, la signora ha deciso di recarsi personalmente al centro vaccinale per informarsi. E dato che non ha la patente, si è fatta due chilometri a piedi sino a Cardito, sempre nel napoletano, dove è ubicato lo spoke vaccinale di riferimento. L’accoglienza non è stata delle più gentili e così la signora se n’è tornata indietro (altri due chilometri a piedi) ed è andata in farmacia a lamentarsi.

«Non sopporto chi è brusco con gli anziani» spiega Tito «quindi le ho proposto di ripresentarsi in farmacia l’indomani che saremmo andati assieme a Cardito». Il giorno dopo il farmacista accompagna la signora al centro vaccinale, prende le sue difese e insiste perché il marito venga vaccinato. «Il personale in servizio spiega che se non è ancora stato chiamato è perché ha richiesto la somministrazione a casa» riprende Tito «però se si presenta in giornata lo vaccinano lì».

Il farmacista, allora, rimonta in macchina con la signora, torna a Cairate a prendere il marito e riporta tutti e due al centro vaccinale. Quindi, vaccinato il marito, li riaccompagna a casa. «L’ho fatto perché sono convinto che il valore della professione cui appartengo sta proprio nell’anteporre l’aiuto alle persone all’utile economico» conclude Tito «e la stessa convinzione ha il titolare della farmacia, Raffaele Marzano, perché altrimenti non avrei potuto lasciare il banco e assistere la coppia».