È uscita sulla Gazzetta ufficiale dell’altro ieri, 29 marzo, la delibera del Cipess che dà luce verde al finanziamento da 150 milioni di euro per la remunerazione aggiuntiva delle farmacie. La somma rientra nel riparto tra le Regioni delle risorse (1,5 miliardi in tutto) vincolate alla realizzazione degli obiettivi di carattere prioritario e di rilievo nazionale. Ed è destinata, recita la delibera, «al rimborso dei farmaci erogati in regime di Servizio sanitario nazionale da ripartire tra tutte le regioni e province autonome, ai sensi di quanto disposto dall’articolo 20, commi 4, 5 e 6, del decreto-legge 41/2021 recante misure urgenti in materia di sostegno alle imprese connesse all’emergenza da covid».
Intanto, in una circolare diffusa nei giorni scorsi, Federfarma segnala che il decreto del ministero della Salute con le norme di dettaglio sulla remunerazione aggiuntiva è in attesa del via libera della Corte dei conti e quindi della pubblicazione in Gazzetta ufficiale. Nell’attesa, il sindacato «sta attivamente interloquendo con i competenti uffici dell’Amministrazione finanziaria» per giungere a «un’autorevole interpretazione» sul trattamento fiscale di tali somme. Di conseguenza, «tenendo conto della delicatezza e della portata della questione», Federfarma invita le proprie rappresentanze territoriali «a sensibilizzare le farmacie associate e i professionisti di riferimento in ambito locale» perché evitino «qualsiasi autonoma iniziativa nei confronti dell’Agenzia delle Entrate».
Da segnalare, infine, che nella delibera del Cipess per il riparto delle ricorse vincolate figurano anche i 25,3 milioni di euro per la sperimentazione della farmacia dei servizi relativi al biennio 2021-2022.