Bisogna riportare in farmacia la distribuzione dei farmaci e in Italia la produzione dei principi attivi, per attenuare il fenomeno delle carenze. Lo ha ribadito il sottoegretario alla Salute, Marcello Gemmato, intervenendo ieri all’inaugurazione del nuovo polo logistico che Farvima ha realizzato a Nola, in provincia di Napoli. «In appena quattro mesi di attività» ha ricordato Gemmato «questo governo ha mostrato quanta attenzione rivolga alla farmacia con il provvedimento che nella Legge di bilancio ha stanziato 150 milioni di euro all’anno per la remunerazione aggiuntiva. È un segno di rispetto nei confronti delle farmacie intese come diramazione del Ssn sul territorio, attraverso il modello della farmacia dei servizi che oggi significa anche tamponi e vaccini».
In questo contesto, ha proseguito Gemmato, «è giusto che si riporti in farmacia i farmaci che possono essere gestiti sul territorio e oggi sono invece distribuiti dalle Asl. La commissione d’indagine istituita nella passata legislatura dietro mia iniziativa ha dimostrato che se anche sulla distribuzione diretta generasse risparmio, ed è tutto da dimostrare, c’è comunque un costo sociale che viene scaricato sugli assistiti ed è legato a lontananza e orari di apertura dei punti di distribuzione».
Con il suo intervento Gemmato ha ripreso le considerazioni che altri ospiti della cerimonia d’inaugurazione avevano fatto prima di lui. Per esempio Pierluigi Petrone, presidente di Assoram, che nel suo intervento ha sostenuto l’urgenza di riportare in farmacia la distribuzione dei farmaci più recenti. «Attualmente» ha ricordato «più di un terzo dei medicinali che passano dal canale convenzionato ha un prezzo inferiore a cinque euro». Stesse considerazioni da Mirko De Falco, amministratore delegato di Farvima, che ha ricordato i grossi sforzi compiuti quotidianamente dalle aziende della distribuzione per servire le farmacie in questa difficile congiuntura. «Farvima» ha detto «conta 17 filiali, 700 addetti e più di 100mila referenze, che distribuisce con 20mila consegne giornaliere».
L’impianto di Nola, che svolge il ruolo di polo logistico nazionale, occupa una superfice di 10 mila mq e ha una capacità di stoccaggio di circa 10mila metri cubi. Il 60% dello spazio è occupato da un sistema intralogistico per il picking ed il sorting degli ordini, altamente automatizzato e completamente interconnesso, che assicura una produttività effettiva pari a 1.500 casse/ora.