È quarantenne, donna, e acquista per la convenienza dei prezzi e per l’anonimato che garantisce l’e-commerce. E’ il profilo medio del consumatore di prodotti di salute online disegnato dall’indagine promossa da Cittadinanzattiva Lombardia, Lega consumatori, Mdc, UdiCon e Unc. Basata su un campione 1.800 interviste, la ricerca rivela che il lockdown – periodo nel quale è stata compilata buona parte dei questionari – ha soffiato non poco sull’e-commerce, tanto che ormai sono il 30% i lombardi che acquistano farmaci sul web.
Chi preferisce invece le forme d’acquisto tradizionali, motiva l’orientamento con la necessità di un rapporto diretto con il proprio farmacista (il 51% di coloro che non scelgono l’online) e la scarsa conoscenza delle tutele di legge: il logo Ue che identifica le farmacie autorizzate, per esempio, è noto soltanto al 24% di chi preferisce recarsi in farmacia e al 30% degli “acquirenti web”, che però – nella scelta del punto vendita virtuale – si affidano prevalentemente al passaparola (solo il 27% conosce e ricerca il bollino ministeriale).
Come ti accerti della sicurezza del canale di acquisto?
Fonte: “Sicurezza è Salute”. Elaborazione novembre 2020
I prodotti più acquistati online, invece, sono integratori e vitamine (35% delle risposte) e farmaci da banco (20%); si attesta intorno al 10%, invece, la quota di chi dichiara di acquistare su internet farmaci con obbligo di prescrizione, un dato che dimostra quanto sia diffuso il ricorso a canali illeciti.
Quali prodotti acquisti con più frequenza?
Fonte: “Sicurezza è Salute”. Elaborazione novembre 2020
Insufficiente anche la cautela con cui si consuma ciò che si è acquistato sul web. Confermano gli intervistati che, tra i prodotti per il controllo del peso comprati su internet, citano acceleratori del metabolismo, diuretici e lassativi; ossia farmaci per i quali occorrono prescrizione e controllo medico. È inoltre elevata la percentuale di chi compra integratori, vitamine e prodotti dimagranti senza curarsi delle controindicazioni, di eventuali interazioni con i medicinali che già assume e della necessità di una corretta posologia (per il 62% del campione è pericoloso assumere farmaci autoprescritti ma solo il 47% si preoccupa delle sovrapposizioni).
Buona, invece, la consapevolezza degli italiani riguardo ai rischi della contraffazione. Secondo la survey, l’83% del campione è cosciente dell’esistenza di farmaci falsificati, mentre il 75% afferma di sapere che i farmaci e le sostanze contraffatte potrebbero non contenere principio attivo ed essere dannosi per la salute. E il 58% conosce l’esistenza di siti non ufficiali e di un “mercato parallelo” a quello regolamentato.
«Quanto emerso dall’indagine» commenta Liberata Dell’Arciprete, segretario regionale di Cittadinanzattiva Lombardia «evidenzia la necessità di una maggiore e più capillare informazione sui farmaci online, sull’appropriatezza di uso e consumo e sui rischi derivanti dal ricorso a canali illegali di produzione e vendita».
La ricerca, inquadrata nel progetto “Sicurezza è Salute” di Regione Lombardia, si è avvalsa del patrocinio del Consiglio di Regione Lombardia, di Aifa, di Netcomm, il consorzio nazionale delle aziende che operano online, e di Federfarma Lombardia. «I dati della ricerca» commenta la presidente, Annarosa Racca «dimostrano che negli italiani va aumentata la consapevolezza dei rischi connessi alla vendita illegale di farmaci su internet».