Alla commissione Affari sociali della Camera serviranno ancora un altro paio di round almeno per concludere le audizioni della sua indagine conoscitiva sulla distribuzione diretta. Quindi arriverà il momento di tirare le somme, con la data del 30 giugno come deadline per produrre la relazione finale. E’ quanto spiega a FPress Marcello Gemmato (FdI), il deputato che quest’autunno aveva promosso l’indagine con l’obiettivo di accertare i veri costi del doppio canale.
Gemmato, facciamo il punto: con l’ultima audizione della scorsa settimana avete finito il giro o sono previsti ancora altri incontri?
L’indagine ha suscitato un’attenzione diffusa, hanno chiesto di essere ascoltati nuovi soggetti e quindi dovremo andare avanti ancora per un po’.
Proviamo intanto a tirare una sintesi delle audizioni già concluse: parrebbe che tutti abbiano espresso posizioni più o meno già note…
Stiamo parlando di una tematica molto complessa, che richiede estrema attenzione. Mi sembra che finora le analisi abbiano oscillato tra due concetti, sostenibilità del sistema da una parte e compliance degli assistiti dall’altra.
Sulla sostenibilità, si sono osservate posizioni distanti, anche tra le Regioni…
E’ evidente che la 405/2001 è figlia di un momento storico che risale a vent’anni fa, in cui la spesa farmaceutica sfondava ampiamente ogni anno. Si è così messo in piedi un meccanismo che calmierava la spesa ma in cambio chiedeva un sacrificio ai cittadini. Oggi il quadro è completamente diverso e la spesa convenzionata registra ogni anno un avanzo consistente.
Anche sui disagi arrecati dalla diretta agli assistiti sono state dette cose opposte…
C’è chi ha cercato di far passare l’idea che il servizio delle farmacie ospedaliere, che aprono soltanto in alcuni giorni e per alcune ore, sia confrontabile con quello delle farmacie del territorio. Abbiamo avuto la testimonianza della rappresentante di Cittadinanzattiva, ha fatto capire che non è così.
Torniamo alla sostenibilità: è vero che la convenzionata chiude da anni con un avanzo, è anche vero però che la spesa ospedaliera (o per acquisti diretti) continua a sfondare…
Nella Manovra 2020 venne approvato un emendamento che spingeva le Regioni a spostare i farmaci della diretta in dpc, se non altro per mitigare il disagio dei pazienti. Questa rimane la chiave: in Emilia Romagna vengono distribuiti dalle Asl anche i gastroprotettori, ma nel suo intervento Nello Martini ha fatto capire con chiarezza qual è il meccanismo. Le Regioni, in sostanza, intascano l’avanzo della convenzionata e dividono a metà con l’industria lo sfondamento sull’ospedaliera.
Dai medici, invece, sono arrivati diversi accenni alla distribuzione diretta nelle Case di comunità…
Il Pnrr prevede l’apertura di 1.288 Case di comunità, che potrebbero diventare tra breve 1.350. Ma non è chiaro dove si andranno a prendere le risorse per i costi di struttura che si concretizzeranno a regime, dalle forniture alla manutenzione. C’è il sospetto che in alcune Regioni si spinga sulla distribuzione diretta proprio per compensare tali spese.