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Inflazione, Federfarma aderisce al protocollo del Mimit

29 Agosto 2023

Ci saranno anche le farmacie tra le imprese della distribuzione che, da ottobre, contribuiranno al calmieramento dell’inflazione per venire incontro alla capacità di spesa di famiglie e consumatori. È quanto discende dalla decisione di Federfarma di aderire al protocollo d’intesa presentato ai primi di agosto dal ministero dell’Industria e del made in Italy alle associazioni del commercio e dell’industria. L’accordo, in sintesi, prevede la formulazione di un paniere di beni di prima necessità, che dal prossimo mese e sino alla fine dell’anno verranno proposti da gdo e canali del commercio tradizionale a prezzi “concordati”.

Struttura e dettagli di tale paniere verranno definiti entro il 10 settembre, ma sulla reale efficacia della misura gravano alcune incognite. A partire dall’assenza, tra i firmatari, dell’intero mondo della produzione: finora, infatti, hanno aderito all’intesa Associazione nazionale cooperative dei consumatori (Ancc-Coop), Associazione nazionale cooperative fra dettaglianti (Ancd-Conad), Federdistribuzione (la sigla di rappresentanza delle insegne della gdo), Confcommercio, Confesercenti, Federfarma, Assofarm, Federazione farmacisti e disabilità Onlus, Mnlf, Federazione nazionale parafarmacie italiane e Unione nazionale farmacisti titolari di sola parafarmacia.

Se n’è rimasta invece fuori l’industria (a cominciare da quella del settore alimentare), che ha espresso forti critiche nei confronti del protocollo: la normativa antitrust, hanno fatto notare in Centromarca, fa a pugni con iniziative di questo genere, senza contare che i bilanci in contrazione delle aziende dimostrano che l’industria sta già facendo quanto può per contrastare l’inflazione. La quale, in ultima analisi, è la conseguenza di aumenti dei costi di materie prime e carburanti. «È ingannevole» ha dichiarato al Corriere della Sera il presidente di Centromarca, Bruno Bearzi «far passare l’idea che basti un cartello per annullare gli effetti della tensione internazionale».

Per diversi osservatori, il “non ci sto” dell’industria rischia di pregiudicare gli effetti del protocollo, perché toccherà alle sole imprese della distribuzione finale, gdo e commercio, sostenere il calmieramento dei prezzi. «Siamo rammaricati per la mancata disponibilità dell’industria» ha commentato Albino Russo, direttore generale Ancc-Coop «un’azione congiunta avrebbe certamente permesso migliori risultati. Ciononostante, il nostro senso di responsabilità verso le famiglie ci ha resi disponibili a una collaborazione con il Mimit per individuare le migliori modalità per calmierare i prezzi».

Quanto A Federfarma, una nota diffusa dopo l’adesione al protocollo ricorda che «le farmacie sono da sempre impegnate ad andare incontro alle esigenze della popolazione, sia con il proprio supporto professionale per quanto riguarda la dispensazione dei farmaci e l’erogazione di servizi aggiuntivi, sia con la partecipazione a iniziative volte a agevolare i cittadini, soprattutto quelli appartenenti alle fasce più deboli, nell’accesso a beni e servizi essenziali». In quest’ottica, spiega il presidente del sindacato titolari, Marco Cossolo, Federfarma ha aderito con convinzione all’invito del ministero dell’Industria e del Made in Italy. «Si tratta di un’iniziativa estremamente valida e utile sia per agevolare i cittadini nell’acquisto di beni di prima necessità sia per favorire una ripresa dei consumi. Faremo il possibile per far sì che le farmacie diano il proprio contributo al raggiungimento degli obiettivi previsti, collaborando come sempre con le istituzioni per il benessere dei cittadini».