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Mascherine e prodotti covid, le oscurità e le “trappole” del decreto

21 Maggio 2020

Giornata infernale, quella di ieri, per i commercialisti che hanno soprattutto farmacie tra i loro clienti. Già dalle prime ore del mattino, telefoni e indirizzi di posta elettronica sono stati presi d’assalto da torme di farmacisti, frastornati dalle disposizioni del decreto Rilancio sulla detrazione dell’iva da mascherine e altri presidi per covid-19. Le domande che i consulenti si sono sentiti rivolgere per tutta la giornata sono le stesse rimbalzate nelle medesime ore sui social più frequentati dai titolari: se si toglie l’iva va anche abbassato nella stessa misura il prezzo al pubblico? Le disposizioni si applicano a tutte le mascherine o solo a quelle ricomprese nel protocollo del commissario Arcuri? Nella strumentazione diagnostica per covid-19 citata dal decreto, sono ricompresi anche i saturimetri?

Nella prima mattinata di ieri, Federfarma ha cercato di dare qualche risposta con una dettagliata circolare, ma molti degli interrogativi posti dai farmacisti rimangono ancora in sospeso per la farraginosità del decreto. «I passaggi oscuri sono davvero tanti» conferma a FPress il commercialista leccese Vito Luna «per esempio, quando il decreto parla di dispenser a muro per disinfettanti, ricomprende sì o no anche i distributori montati su piantana? E’ solo un caso, ma spiega perché da stamattina riceviamo ininterrottamente telefonate dai nostri clienti farmacisti». «Abbiamo il centralino intasato dall’inizio della giornata» confermano i commercialisti bolognesi Marcello Tarabusi e Giovanni Trombetta «ci chiedono di tutto. Qualche esempio? Quando il decreto infila tra i prodotti con iva esclusa il perossido al 3% “in litri” cosa intende dire: che sono esclusi i flaconi da 500ml? E a proposito di mascherine: sembrerebbero escluse quelle, che nel testo non compaiono, classificate tra i dpi però con capacità filtrante uguale alle chirurgiche, quindi qual è il senso?».

Poi ci sono i dubbi relativi alla detrazione dell’iva nelle cessioni (da fornitore a farmacia) dei prodotti che il decreto esenta dall’imposta sino a fine anno. I titolari che hanno adottato la ventilazione come si comportano? Nella propria circolare, Federfarma sostiene che gli effetti del decreto, su questi esercizi, saranno minimi. «La nostra lettura» rispondono Tarabusi e Trombetta «è che su questo tipo di cessioni non si applica il pro-rata perché la legge ammette espressamente la detrazione dell’Iva a monte, ossia nella vendita tra distributore e rivenditore. Inoltre, l’articolo 24 del dpr 633/72 limita la ventilazione ai corrispettivi “imponibili”, ma quelli di cui parliamo non lo sono. L’unico elemento da valutare, è il volume complessivo di tali cessioni: la legge dice che se in un anno tratti al di fuori della ventilazione più del 20% del fatturato, dal successivo devi abbandonare il regime del pro-rata. Le cessioni dei prodotti elencati dal decreto partecipano a quella quota del 20% di cui si diceva? A nostro giudizio no, restano in una sorta di limbo a parte perché effetto di una misura temporanea ed eccezionale».

Infine la questione prezzi: l’eliminazione dell’iva obbliga le farmacie ad aggiornare i prezzi ribassandoli della cifra corrispondente? «A parte le mascherine chirurgiche, il cui prezzo è fissato dall’ordinanza del commissario Arcuri» rispondono i due commercialisti bolognesi «tutti gli altri prodotti hanno prezzo libero e, quindi, il farmacista può decidere ciò che vuole. E’ vero però che la farmacia che mantiene inalterati i prezzi praticati prima dell’entrata in vigore del decreto – e dunque, di fatto li alza nel giro di un giorno del valore corrispondente all’iva che è venuta a mancare – commette uno scivolone che non fa bene all’immagine della professione e del comparto. E’ sicuro che nei prossimi giorni associazioni dei consumatori e autorità di vigilanza terranno gli occhi puntati sui rivenditori per valutarne i comportamenti. E il cliente che vede i prezzi di questi prodotti calare nei supermercati ma non nelle farmacie, si porrà qualche domanda».