No, non occorrerà ancora qualche settimana per vedere le farmacie che vaccinano. La prima parte oggi a Courmayeur, in Val d’Aosta, che quindi diventa la prima regione italiana dove i farmacisti del territorio partecipano a pieno titolo alla campagna vaccinale contro covid (in Liguria, come noto, le farmacie sono già coinvolte da più di un mese nella somministrazione ma a inoculare sono i medici). A Courmayeur si aggiungerà domani Breuil Cervinia (una farmacia Hippocrates) e quindi nei giorni successivi, in progressione, le altre 22 farmacie private valdostane che hanno dato la propria disponibilità a vaccinare (su un totale di 40).
Riporta il programma delle “partenze” il presidente di Federfarma Val d’Aosta, Alessandro Detragiache, che comincerà a vaccinare con la sua farmacia da martedì prossimo. «Iniziamo dalla fascia 60-79 anni con l’AstraZeneca» spiega a FPress «perché del Johnson&Johnson finora sono arrivate pochissime dosi. E non partiamo tutti subito perché è meglio che sia ogni titolare a decidere quando cominciare, dopo essersi organizzato con cura. Uno dei colleghi, per esempio, ha già fatto sapere che si metterà a vaccinare dal prossimo mese».
L’organizzazione, concordata con l’Asl di Aosta, prevede che le farmacie raccolgano le prenotazioni nei primi tre giorni della settimana e comunichino le necessità ogni mercoledì, per ricevere le dosi la settimana successiva. «Noi che partiamo per primi» continua Detragiache «abbiamo raccolto le prenotazioni questa settimana e devo dire che la partenza è stata deludente: mi sai immaginato il pieno, invece le richieste sono state pochissime. Incide la diffidenza verso il vaccino AstraZeneca, ma anche il fatto che il centro vaccinale ha già coperto una buona parte di questa fascia di età».
Per quanto concerne l’organizzazione degli spazi, le scelte adottate dai farmacisti sono eterogenee: chi vaccina all’interno soltanto nelle ore di chiusura, come la farmacia di Courmayeur, chi ha preferito altre soluzioni. «Io ho optato per il gazebo, che sto finendo di montare proprio in queste ore» dice Detragiache «vaccinerò per cinque giorni alla settimana, tempo pieno, grazie alla collaborazione della Croce rossa: per mezza giornata le somministrazioni saranno assicurate dal personale della farmacia, per l’altra metà da medici e infermieri della Cri; in questo modo, assicuro almeno venti inoculazioni al giorno – cento alla settimana – senza sguarnire la farmacia, che da sola non potrebbe farne più di 30-40 settimanali».
Quanto al compenso, il tariffario concordato con la Regione conferma i 6 euro a somministrazione previsti dall’accordo quadro più 5 euro per i materiali alla prima dose e un euro alla seconda. Totale, 18 euro per ciclo vaccinale. «E’ una remunerazione più che soddisfacente» conclude Detragiache «prendiamo lo stesso compenso dei medici di famiglia e non sarebbe stato possibile chiedere di più».