L’erogazione di prestazioni come i tamponi antigenici o la vaccinazione contro covid comporta per farmacie «un ciclo lavorativo» con rischi ben diversi da quelli che caratterizzano le attività di cui al codice Ateco 2110 (preparazione di farmaci galenici, attività di vendita dei prodotti farmaceutici e altre merci, prestazioni di autoanalisi). E’ quanto scrive l’Inail in una circolare datata 15 giugno, che impone alle farmacie impegnate nella somministrazione dei vaccini o nella raccolta dei tamponi antigenici o molecolari di aggiornare la loro classificazione entro un mese.
Secondo l’Istituto, in sintesi, le attività messe in campo dalle farmacie con l’emergenza covid riportano al codice Ateco 0311 (erogazione di prestazioni sanitarie e assistenziali o di diagnostica e analisi). Di conseguenza, «per assicurare il personale dipendente che assicura la somministrazione di vaccini o effettua tamponi antigenici e molecolari», occorre che le farmacie presentino entro il 15 luglio denuncia di variazione al servizio online dell’Inail, «comunicando le retribuzioni presunte del personale interessato». La sede Inail competente, conclude la circolare, «provvederà a verificare la correttezza dell’inquadramento, classificare l’attività ed emettere il provvedimento di variazione, con la richiesta dell’integrazione del premio di rata anticipata per l’anno in corso».