Sono una cinquantina le farmacie colpite dai nubifragi ed esondazioni che dal 31 ottobre hanno imperversato sul nord-est d’Italia. E’ il bilancio, ovviamente provvisorio, che arriva da Veneto e Friuli Venezia Giulia, le due regioni più devastate dall’ondata di maltempo abbattutasi sul Paese. La situazione, in particolare, rimane difficile nel bellunese, ossia Alto agordino, Cadore e zone di Alpago e Feltre, dove nei giorni scorsi interi paesi sono rimasti isolati e senza corrente elettrica a causa di un vero e proprio uragano che ha raggiunto forza 5. Assieme agli abitati si è trovata senza luce e collegamenti una trentina di farmacie, molte delle quali risultano ancora oggi al buio. La Protezione civile è intervenuta installando generatori a gasolio in diversi comuni, ma l’energia prodotta basta a fornire luce soltanto per poche ore al giorno e i rifornimenti di carburante arrivano a singhiozzo.
«Nonostante le difficili condizioni» racconta Roberto Grubissa, presidente di Federfarma Belluno «tutte le farmacie hanno comunque assicurato il normale servizio. Anzi di più, perché il primo novembre eravamo tutti aperti, su richiesta delle autorità locali». Ora i soccorritori stanno lavorando alacremente per riportare la situazione alla normalità: le strade sono state liberate e quindi i rifornimenti alle farmacie arrivano con regolarità (anzi, grazie ai mezzi della Protezione civile non si sono mai interrotti), ma l’uragano ha abbattuto diversi tralicci dell’elettricità e quindi parecchie zone risultano ancora al buio, esercizi farmaceutici compresi. Per questo motivo, Federfarma Veneto ha chiesto alla Regione di rinviare il termine per la consegna delle dcr, scaduto ieri, senza però interrompere i rimborsi che serviranno alle farmacie per sostenersi nel post-emergenza. «Ancora una volta» commenta il presidente dell’Unione regionale, Alberto Fontanesi «le farmacie si sono messe a disposizione delle loro comunità come impone la loro natura di servizio pubblico».
Altra regione duramente colpita il Friuli Venezia Giulia, con allagamenti e interruzioni dell’energia elettrica in gran parte dei comuni della Carnia e dell’arco alpino. Una ventina le farmacie colpite e rimaste senza luce, ma per tutte la situazione è ormai tornata alla normalità. «La Protezione civile è intervenuta tempestivamente» spiega Francesco Innocente, presidente di Federfarma Pordenone «quindi tutti gli esercizi hanno di nuovo l’energia e le strade sono percorribili». Qui come in Veneto, invece, manca ancora una stima definitiva dei danni subiti dai titolari, che comunque hanno patito allagamenti ai magazzini e perdite dovute alla mancanza di elettricità ai frigoriferi.
Non risulterebbero invece danni alle farmacie in Liguria e Sicilia (anche se bilanci più certi potranno essere disponibili soltanto dai prossimi giorni), mentre in Sardegna si contano al momento allagamenti contenuti in una mezza decina di farmacie. «I danni subiti dai titolari appaiono al momento limitati» conferma il presidente di Federfarma Sardegna, Giorgio Congiu «tutti al di sotto della franchigia prevista dall’assicurazione di Federfarma contro le calamità». E dai titolari arriva la richiesta di istituire un coordinamento con i fornitori di energia elettrica e telefonia perché le farmacie siano inserite tra gli utenti speciali forniti di allaccio d’emergenza in caso di interruzioni alla rete.