Vanno «profondamente riviste» le norme del ddl Bilancio che riguardano la farmaceutica, «a partire dalla cancellazione dell’articolo 57 che ridefinisce le quote di spettanza delle industrie a vantaggio della distribuzione intermedia». È quanto dichiara il presidente di Egualia, Stefano Collatina, in un comunicato diffuso ieri alla vigilia dell’avvio – in commissione Bilancio della Camera – degli emendamenti alla Manovra 2025. «Qualsiasi altro tentativo di rimodulazione delle quote di spettanza sui farmaci di fascia A» ricorda Collatina «si tradurrebbe in un “attacco” alla sostenibilità della produzione industriale del settore, alimentando rischi di carenze e indisponibilità di medicinali essenziali in particolare per le terapie croniche utilizzati ogni giorno da migliaia di pazienti».
Ma da Egualia arriva anche un no ad altre proposte, provenienti anche da Farmindustria, che mirano a incrementare il tetto della spesa per acquisti diretti (ospedaliera più distribuzione diretta) a scapito della convenzionata. Così, dice Collatina, «si annullerebbe qualsiasi spazio di possibile intervento sul livello di rimborso per i farmaci fuori brevetto più a rischio di carenza. La strada è un’altra: aumentare il complesso delle risorse della farmaceutica sul Fsn, perché è la spesa ad essere sottofinanziata».
La richiesta dei generistici, piuttosto, è sempre quella di «individuare un percorso che porti all’abrogazione del payback dell’1,83 % sulla spesa convenzionata versato alle Regioni». E, in aggiunta, «introdurre nel nostro ordinamento il meccanismo dell’accordo quadro nelle procedura di gara per i farmaci fuori brevetto in ospedale, antidoto indispensabile alla ricorrente fuga della imprese dalle gare ospedaliere».