Nuovo sacrificio all’orizzonte per la spesa farmaceutica convenzionata, che nel 2024 dovrà sopportare un ulteriore taglio al proprio tetto a vantaggio della spesa per acquisti diretti, ossia ospedaliera più dd-dpc. È quanto prevederebbe la Manovra per il 2024 all’articolo 42 secondo le anticipazioni fornite ieri dal ministro della Salute, Orazio Schillaci, alla commissione Igiene e sanità del Senato.
Davanti al gruppo di lavoro, Schillaci ha fatto il punto sui progressi del Pnrr e ha passato in rassegna i provvedimenti impartiti in materia di sanità dallo schema di Finanziaria approvato dal Consiglio dei ministri. In particolare, ha detto il Ministro, sono previsti «un aumento record» di 2,4 miliardi di euro a valere sul Fondo sanitario nazionale per il rinnovo dei contratti 2022-2024 del personale, l’incremento della tariffa oraria delle prestazioni aggiuntive per il personale medico e infermieristico e il rifinanziamento dei piani operativi per l’abbattimento delle liste di attesa.
Per quanto concerne la spesa farmaceutica, ha continuato Schillaci, «una prima proposta operativa» prevede a decorrere dal 2024 la rideterminazione del tetto della spesa per acquisti diretti dall’attuale 8,3% all’8,5%, con il contestuale abbassamento del tetto sulla convenzionata dal 7% al 6,8%. L’assistenza farmaceutica territoriale, ha tuttavia proseguito Schillaci, non ne uscirà penalizzata perché la Manovra introduce una misura «davvero rivoluzionaria che mira a incrementare i livelli di assistenza e di prossimità, consentendo alle farmacie convenzionate di dispensare i farmaci fino ad oggi reperibili solo presso le farmacie ospedaliere». Si tratta della disposizione (già anticipata ieri da FPress) che affida all’Aifa il compito di aggiornare annualmente il Prontuario della continuità assistenziale ospedale territorio «individuando l’elenco vincolante dei medicinali che per le loro caratteristiche farmacologiche possono transitare dal regime ospedaliero a quello territoriale, nonché l’elenco vincolante dei medicinali non coperti da brevetto che possono essere assegnati alla distribuzione in regime convenzionale attraverso le farmacie aperte al pubblico». In sostanza, è la sintesi dello stesso Ministro, viene assicurata «una dispensazione di prossimità del farmaco a vantaggio della cittadinanza, garantendo la sostenibilità economica e finanziaria del complessivo riordino dei canali di distribuzione del farmaco».