Cala la tagliola dell’inammissibilità anche per l’emendamento Errani sulla parafarmacia dei servizi. Lo stop è stato impartito dalla commissione Bilancio del Senato nella seduta di ieri pomeriggio, poco prima che il presidente, Daniele Pesco (M5S), riferisse all’aula di Palazzo Madama lo stato dei lavori sul testo della Manovra economica: a parte gli stralci per motivi formali (oltre alla proposta Errani, si ricordano tra le “vittime” i due emendamenti Sileri e Romeo sul capitale e l’emendamento Zaffini sul fatturato Ssn), la commissione non è riuscita a mettere ai voti entro la scadenza fissata per l’esame neanche una proposta di modifica. Da ieri sera, così, il ddl Bilancio è all’esame dell’aula del Senato nella versione approvata dalla Camera in prima lettura, in attesa che arrivi l’annunciato maxiemendamento del Governo. I lavori dell’assemblea, in particolare, dovrebbero concentrarsi stamattina sugli articoli dal 2 al 18, mentre nel pomeriggio la discussione dovrebbe spostarsi sul primo articolo, quello che contiene tutte le misure finanziarie.
E’ questa parte della Manovra, secondo le indicazioni provenienti dal Senato, che dovrebbe essere interamente riscritta dal maxiemendamento governativo, dove dovrebbero trovare posto gli interventi concordati con la Commissione europea e – forse – qualche sorpresa dell’ultimo minuto. Seguirà la fiducia, già preannunciata ieri dall’esecutivo, e quindi la navetta alla Camera per l’ultimo sì.
Come si ricorderà l’emendamento Errani (sostenuto da Lpi, Libere parafarmacie italiane) avrebbe consentito agli esercizi di vicinato di «mettere a disposizione strumenti atti a effettuare misurazioni e prestazioni analitiche di prima istanza rientranti nell’ambito dell’autocontrollo e organizzare screening e campagne di prevenzione», esclusa comunque «l’attività di prescrizione e diagnosi, nonché il prelievo di sangue o plasma mediante siringhe o dispositivi equivalenti».