Anche se dal primo maggio i clienti che entrano in farmacia non sono più obbligati all’uso della mascherina (che Federfarma suggerisce comunque di raccomandare, con cartelli affissi sulle vetrine), restano sempre in vigore i protocolli relativi a vaccinazioni covid e test rapidi, che tra le varie misure di sicurezza da adottare tassativamente contemplano le mascherine. È quanto ricorda Federfarma in una circolare diffusa ieri per integrare le prime indicazioni rilasciate venerdì, dopo l’uscita dell’ordinanza ministeriale sui nuovi distanziamenti.
Per quanto concerne gli assistiti che si sottopongono a tampone antigenico, scrive in particolare la Federazione, «permane l’obbligo di osservare le disposizioni per il distanziamento fisico; indossare la mascherina (da abbassare solo al prelievo del campione biologico); igienizzarsi le mani; farsi controllare la temperatura corporea subito prima del test.
Riguardo a vaccinazione covid e test sierologici, invece, gli utenti sono ancora tenuti a «osservare le disposizioni per il distanziamento fisico; indossare la mascherina; igienizzarsi le mani; farsi controllare la temperatura corporea subito prima del test o della vaccinazione.
Per quanto concerne il personale delle farmacie, invece, Federfarma ricorda che «il datore di lavoro rimane comunque responsabile della sicurezza dei lavoratori. Di conseguenza, si ritiene ancora doveroso che in farmacia i lavoratori continuino a utilizzare la mascherina e applicare i protocolli e le misure previste per la fase emergenziale». Peraltro, osserva ancora il sindacato, «l’articolo 29 bis della Legge 40/2020 stabilisce che, ai fini della tutela contro il rischio di contagio da covid-19, il datore di lavoro adempie all’obbligo dell’articolo 2087 del Codice civile mediante l’applicazione delle prescrizioni contenute nel protocollo sottoscritto il 24 aprile 2020 e rinnovato un anno fa, che prevede l’obbligo di mascherina».