Andranno anche alle farmacie le mascherine acquistate dalla Lombardia per rifornire il personale medico e sanitario impegnato nell’emergenza da coronavirus. Lo ha detto ieri in conferenza stampa l’assessore al Bilancio della Regione, Davide Caparini (foto): «E’ entrata in vigore l’ordinanza che recepisce le disposizioni dell’Oms e consente l’uso della mascherina chirurgica come dispositivo di protezione individuale» ha spiegato l’assessore «abbiamo quindi effettuato un ordine per 2,5 milioni di pezzi che andranno ad aggiungersi alle oltre 350mila già consegnate».
La nuova fornitura, cui si aggiungeranno presto altri ordini per un totale di sei milioni di mascherine, sarà destinata prioritariamente al personale medico sanitario, ma – ha aggiunto Caparini secondo quanto riporta un lancio di Agenzia Nova – i dispositivi verranno recapitati «al più presto» anche alle farmacie. «E’ una notizia che accogliamo con estremo piacere» commenta a FPress la presidente di Federfarma Lombardia, Annarosa Racca «ringraziamo la Regione per avere ascoltato le nostre richieste, dirette a garantire sicurezza e tranquillità ai farmacisti che da due settimane lavorano instancabilmente per assistere la popolazione dei comuni colpiti. Siamo in contatto costante con l’Ats competente per il lodigiano su queste così come altre necessità».
Anche la Protezione civile, come riferisce una nota del ministero della Salute, ha cominciato da ieri a distribuire 25mila mascherine chirurgiche agli abitanti degli undici comuni in zona rossa (Bertonico, Casalpusterlengo, Castelgerundo, Castiglione D’Adda, Codogno, Fombio, Maleo, San Fiorano, Somaglia, Terranova dei Passerini in Lombardia e Vo’ nel Veneto). A tale fornitura vanno aggiunte altre 400mila mascherine tipo ffp2 e ffp3, destinate al personale sanitario di tutte le regioni.
Intanto nel Lazio il M5S chiede alla Regione di dematerializzare definitivamente le ricette rosse per ridurre spostamenti e contatti dei pazienti, come ha già fatto la Lombardia in collaborazione con Federfarma regionale e medici di famiglia. La proposta, lanciata da qualche giorno sul sito Facebook del Movimento e rinnovata ieri nel Consiglio regionale straordinario convocato dalla Regione, punta all’abolizione definitiva del promemoria cartaceo, che la farmacia potrebbe recuperare velocemente dal Sac con la tessera sanitaria del paziente.