«I dazi sono regressivi e controproducenti e interrompono le catene di approvvigionamento globali, causano carenze di medicinali essenziali e critici e compromettono l’accesso dei pazienti. Per questo motivo, le economie avanzate hanno concordato le norme dell’Organizzazione Mondiale del Commercio per esentare i prodotti farmaceutici dai dazi». Lo ricorda Medicines for Europe, l’associazione europea dei produttori di generici, in una nota diffusa dopo l’incontro di ieri con la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, per riassumere le proposte degli industriali a tutela del comparto farmaceutico europeo.
Per i genericisti, in particolare, è necessario proseguire gli sforzi diplomatici per impedire l’imposizione di dazi sui medicinali e sui principi attivi farmaceutici dell’Ue, attività fondamentale per evitare carenze e danni concreti ai pazienti. Serve poi rivedere «la legislazione complessa e onerosa che compromette le attività farmaceutiche in Europa e influisce negativamente sull’accesso dei pazienti e sulla sicurezza dell’approvvigionamento, come la direttiva sul trattamento delle acque reflue urbane e le restrizioni sulle sostanze necessarie per la produzione».
I produttori chiedono poi di accelerare le politiche industriali contenute in documenti come il Critical Medicines Act e il Biotech Act, poiché saranno necessari aiuti di Stato e differimenti fiscali per contrastare l’effetto dello shock competitivo causato da potenziali dazi e di adottare la legislazione farmaceutica dell’Ue con incentivi normativi equilibrati che i sistemi sanitari possano permettersi e regole chiare per consentire la concorrenza fin dal primo giorno dopo la scadenza del brevetto e accelerare la trasformazione digitale della regolamentazione e del settore. Infine si invoca un’azione dell’Ue sull’autonomia strategica, promuovendo la solidarietà europea rispetto alla divisione e, soprattutto, dando priorità all’accesso e alla sicurezza dei medicinali.