L’Ema ha avviato la valutazione della domanda di autorizzazione all’immissione in commercio di Lagevrio (molnupiravir), il primo antivirale orale per il trattamento di covid negli adulti, e intanto esperti e agenzie regolatorie già discutono della sua distribuzione. Non è questione di lana caprina, perché le indicazioni dicono che il farmaco (destinato ai pazienti con gravi fattori di rischio, come anzianità od obesità) va somministrato entro cinque giorni dalla comparsa dei sintomi. Occorrerà attendere le valutazioni dell’Ema, intanto però in Francia un decreto del ministero della Salute (già pubblicato in Gazzetta ufficiale) si è affrettato ad aprire la dispensazione del molnupiravir alle farmacie del territorio.
La ratio del provvedimento l’ha spiegata Jean-François Delfraissy, presidente del Consiglio scientifico covid-19 (l’equivalente francese del nostro Cts) intervenendo alla 33a Giornata dell’Ordine nazionale dei farmacisti: «Sappiamo che i nuovi antivirali orali come molnupiravir sono in grado di ridurre le forme gravi di covid dal 75 all’80%» ha detto «ma a una condizione: che vengano somministrati precocemente, cioè nei primi 4-5 giorni della malattia». La rapidità è fondamentale ed ecco quindi la decisione di affidarsi al circuito delle farmacie del territorio. E non solo: tenuto conto che il consulto e la prescrizione da parte del medico potrebbero provocare dilazioni, Delfraissy ha affermato che si potrebbe immaginare «un circuito distributivo più fluido, con una somministrazione controllata (il decreto ministeriale impone alle farmacie del territorio il rispetto dei protocolli e la raccolta dati, ndr) e la contestuale validazione del medico».
Tra i principali Paesi europei, la Francia sembra l’unica ad avere già formulato indicazioni precise sulla distribuzione dell’antivirale. Nel Regno Unito la Mhra (l’Aifa inglese) ha approvato molnupiravir all’inizio del mese ma sul regime di fornitura nulla è stato ancora deciso. Servizio sanitario (Nhs) e Dipartimento della salute hanno soltanto fatto sapere che la dispensazione avverrà nell’ambito di uno studio osservazionale diretto a monitorare l’impiego del farmaco. Niente di definito anche in Germania, dove si attende che l’Ema completi la propria valutazione.