È entrata nel ddl di conversione del decreto “anti-rave party” la norma annunciata dal ministro della Salute, Orazio Schillaci, che elimina l’obbligo del tampone antigenico al termine dei cinque giorni di isolamento. La disposizione rientra tra gli emendamenti approvati dal Senato in prima lettura, tra i quali spicca anche l’abolizione del green pass per l’accesso agli ospedali e il congelamento fino al 30 giugno 2023 delle sanzioni per over 50, insegnanti, forze dell’ordine che al 15 giugno scorso non erano in regola con le vaccinazioni.
Per diventare legge il ddl di conversione ha ancora bisogno del voto della Camera ma intanto già si ragiona sulle ricadute delle nuove disposizioni. In particolare, l’abolizione dell’obbligo del tampone di fine isolamento (che avrà probabilmente bisogno di un decreto attuativo del Ministero, perché il testo approvato da Palazzo Madama non fornisce una casistica dettagliata) dovrebbe snellire in modo considerevole l’attività di testing attualmente svolta dalle farmacie. Attività, dicono i dati, che non tocca più i picchi di quest’estate (più di due milioni di antigenici in una settimana a metà luglio) ma che con la stagione influenzale si è di nuovo intensificata: più di un milione di test nei sette giorni tra il 2 e il 9 dicembre, con un tasso di positivi attorno al 18%.